Novità per l’Istituto Assistenza Anziani attualmente presieduto dall’avvocato Franco Balbi, che entra a far parte della Conferenza dei Presidenti delle Ipab di Verona. La Conferenza nata nel 2022, con la partecipazione di 10 delle 16 Ipab del Veronese (Bussolengo, Caprino Veronese, Cerea, Malcesine, Monteforte d’Alpone, Nogarole Rocca, San Pietro in Cariano, Sommacampagna, Villa Bartolomea, Villafranca di Verona), successivamente all’esperienza di condivisione di informazioni e aiuto reciproco nel drammatico periodo della pandemia, sta costruendo un percorso di rappresentatività per la provincia veronese che si consolida giorno dopo giorno: oggi, con l’ingresso dell’IAA, diventano 11 le Ipab partecipanti che rappresentano 1538 posti letto per anziani (sul totale dei 2073 posti Ipab accreditati per la provincia di Verona) e circa 1500 operatori del settore sanitario. Finalità irrinunciabile della Conferenza dei Presidenti delle Ipab di Verona rimane quello del continuo miglioramento della qualità dei servizi offerti agli ospiti, che si può espletare solo attraverso l’oculata amministrazione delle strutture, la soluzione dei problemi organizzativi, l’attenzione al personale ed il necessario continuo dialogo con le istituzioni regionali e sanitarie. Un ringraziamento – si legge in una nota – è dovuto al consiglio di amministrazione dell’IAA che con la decisione di partecipare alla conferenza ha confermato di voler contribuire a questo importante progetto, rafforzando la collaborazione fra le Case di Riposo ed in particolare tra le IPAB nella convinzione che solo l’impegno comune potrà permettere il superamento delle crescenti difficoltà che tutte le strutture si trovano ad affrontare. Tra le priorità urgentissimi in questo momento sono un dialogo aperto e l’apertura di un tavolo di confronto relativi alla modalità di gestione ed emissione delle impegnative di residenzialità: a fronte di quasi 1400 richieste di ingresso nelle strutture per la cura degli anziani, molte Ipab segnalano alcuni posti vuoti. Le impegnative sono fondamentali per le famiglie degli anziani ospiti poichè determinano il dimezzamento delle quote mensili da versare alle case di riposo. Ogni criticità che deriva da una gestione non tempestiva ed ogni eventuale ritardo nella loro emissione causa gravissimi problemi per tutte quelle famiglie che non hanno la possibilità di curare a casa i propri anziani, spesso per mancanza di competenze nella cura di patologie che necessitano di personale sanitario specializzato. L’unica soluzione che si potrebbe prospettare sarebbe il pagamento della quota privata per gli ingressi (oltre 2700 euro mensili), con un aggravio del bilancio familiare che tuttavia, nella maggior parte dei casi, non risulta in alcun modo affrontabile; dall’altro lato si apre una prospettiva altrettanto critica per gli Istituti che, a seguito della grave crisi determinata dalla pandemia, senza il versamento delle quote di residenzialità e non riuscendo coprire i posti rimasti vuoti con le quote private, per le difficoltà economiche che gravano sui cittadini, non riescono a far fronte ai costi di gestione, con il rischio di collasso e chiusura delle strutture stesse. Alla guida del coordinamento va la presidente della “Morelli Bugna” di Villafranca Manuela Tomasi.