“Un evento di grande importanza per la città, a tutela della salute dei cittadini e in difesa della biodiversità”.
E’ il commento della Lipu in merito alla nomina di Chiara Tosi, Presidente dei Volontari e Coordinatrice regionale del Veneto della Lipu, nominata nei giorni scorsi membro effettivo della Consulta per il verde del Comune di Verona, a due anni dall’emanazione del Regolamento del verde.
Tra i fondatori della Consulta, la Lipu ha sempre agito in questi anni, a livello nazionale e locale, per difendere alberi e vegetazione da interventi inopportuni e dannosi.
Ora, con la piena operatività della Consulta di Verona, si potrà, grazie a una squadra formata da esponenti ambientalisti e tecnici competenti della città, esaminare e discutere a priori gli interventi da effettuare sul verde urbano pubblico e privato ed evitare danni che possono nuocere alla salute dei cittadini, che nella presenza di aree verdi possono trovare uno strumento di resilienza dai cambiamenti climatici e dal caldo eccessivo.
Sempre sul tema della gestione del verde urbano, è di pochi giorni fa la lettera che la Lipu ha inviato all’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) per segnalare il problema della gestione in generale di alberi e vegetazione nelle città.
Condotta, infatti, in gran parte violando le norme e in modo improprio, con danni alla biodiversità e, in particolare, alla riproduzione degli uccelli, nel periodo tra il 1° marzo e il 31 agosto, nonché la necessità di una pianificazione urbanistica che contempli la tutela della natura ed eviti ulteriori consumi di suolo.
“Ringrazio il Comune di Verona per l’attivazione della Consulta, che ci ha visto, come Lipu, tra i fondatori – afferma Chiara Tosi – Si tratta di un atto di grande importanza per la partecipazione pubblica e la qualità dell’ambiente urbano, uno strumento cui vogliamo come associazione dare un contributo concreto affinchè la natura in città possa esprimere i servizi ecosistemici quali il miglioramento della qualità dell’aria, con la rimozione degli inquinanti e la produzione di ossigeno e il contrasto del dissesto idrogeologico, con la prevenzione di allagamenti e alluvioni. Ma anche salvaguardare il diritto della stessa natura, e le specie che la abitano”.