«L’ippoterapia è un’occasione importante per tante persone con disabilità, disturbi relazionali, o malattie cronico degenerative. Il contatto e l’azione con il cavallo sono un’esperienza straordinaria, non solo per la capacità terapeutica, ma proprio per sviluppare autonomie e competenze». Lo ha detto Alessandra Locatelli, ministro alle Disabilità, in visita oggi alla seconda giornata di Fieracavalli di Verona, il salone internazionale dedicato al mondo equestre in programma fino a domenica 12 novembre. «Le linee guida nazionali sono un punto di riferimento importante – ha continuato il ministro – e le regioni danno risorse proprio per sostenere le attività di ippoterapia. Bisogna continuare in questa direzione, credo che i progetti che si sono sviluppati sul territorio siano sempre i migliori e questo nasce dalla sinergia tra istituzioni, terzo settore e tanto fa anche il mondo del privato, del privato sociale». E proprio da Fieracavalli arriva un nuovo passo in avanti verso il riconoscimento scientifico delle terapie assistite con il cavallo nel trattamento dei bambini affetti da autismo. A Veronafiere, infatti, sono stati presentati oggi i risultati di un anno di sperimentazione del progetto pilota “Riding the Blue” che ha l’obiettivo di far approvare dal Servizio sanitario nazionale un protocollo di riabilitazione per i disturbi dello spettro autistico. Ora c’è l’ufficialità anche dei dati scientifici: per i bambini e i ragazzi autistici, il contatto con il cavallo rappresenta un valido aiuto per migliorare i processi motori, di socializzazione e di riduzione dello stress in famiglia. Il dottor Leonardo Zoccante, coordinatore del centro regionale disturbi dello spettro autistico di Verona ne è convinto da sempre e ci lavora dal 2019, insieme al dottor Michele Marconi. Fieracavalli fin da subito ha scelto di sostenere “Riding the Blue”, insieme a Federazione italiana sport equestri, Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, Azienda ULSS 9 scaligera e Regione del Veneto. Ai 15 partecipanti iniziali alla sperimentazione, nel 2022 se ne sono aggiunti altri 60 su scala nazionale, con l’estensione della ricerca a centri ippici di altre sei regioni, oltre al Veneto: Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Lazio, Campania e Sicilia. Questo grazie ai fondi raccolti con la campagna di crowdfunding “Riding the Blue – Un cavallo per amico”, lanciata durante la scorsa edizione di Fieracavalli, con il supporto di EY Foundation Onlus e ANGSA Nazionale. I risultati ottenuti sono molto incoraggianti e confermano l’efficacia dell’intervento assistito con animali nei disturbi dello spettro autistico: «Il punteggio medio totale ricavato dalle cinque aree della scheda di osservazione si modifica positivamente nel tempo a seguito di ciascuna seduta – spiega il dottor Zoccante –, indicando un progressivo miglioramento del funzionamento globale del bambino sia per quanto riguarda il funzionamento adattivo all’ambiente, che per gli apprendimenti specifici nelle singole aree indagate, cioè interazione sociale, emotivo-relazionale, comportamentale, abilità grosso-motorie e abilità fino-motorie. Il trattamento potrebbe così, non solo rappresentare un intervento supplementare o integrativo, ma rientrare nell’ambito dei cosiddetti approcci ecologici rivolti all’autismo, recentemente considerati dalla letteratura scientifica internazionale».