La campagna come luogo ideale per l’ integrazione sociale: la dimensione rurale fondata su valori come la ricerca della qualità del cibo, l’accoglienza, la solidarietà, la condivisione della fatica facilita l’approccio alla relazione e l’attenzione al prossimo. È quanto è emerso oggi durante il convegno promosso a Verona dall Ulss 9 della Regione del Veneto, l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, Centro di referenza nazionale interventi assistiti con gli animali e Coldiretti con la Fondazione Campagna Amica. All’evento seguito in presenza nella fattoria didattica Corte all’Olmo a Cà di David e anche a distanza grazie al collegamento link fornito agli operatori agricoli sociali, personale sanitario e tecnici accreditati, ha partecipato l’Assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin che ha ribadito l’impegno della Regione del Veneto nei confronti degli sviluppi legati alla riconoscenza delle aziende agricole solidali nel programma socio sanitario attraverso il tavolo di lavoro istituzionale. Presente anche la Consigliera regionale Alessandra Sponda componente della terza commissione a Palazzo Ferro Fini. ‘Un tassello normativo che conferma la centralità del settore primario per il welfare – ha aggiunto Valentina Galesso vice presidente di Donne Impresa Veneto titolare di una scuderia sociale nel padovano – grazie alla multifunzionalità sono nate forme spontanee di supporto alle fasce più deboli della società come ad esempio la pet therapy negli ospedali, i soggiorni per anziani in campagna, il coinvolgimento degli ipovedenti, il sostegno all’occupazione di carcerati e tossicodipendenti, il recupero psicofisico dei portatori d’handicap. Esempi virtuosi codificati in un elenco apposito che disciplina le iniziative intraprese dagli imprenditori agricoli. Pochi gli iscritti ancora all’albo rispetto al potenziale espresso nei corsi di formazione – ha precisato Galesso – organizzati da Coldiretti Veneto sul territorio. L’occasione è stata un utile confronto e di dialogo tra istituzioni publiche e private. Un salto culturale sottolineato da tutti gli interventi in programma tenuti dai rappresentanti e dirigenti regionali della scienza, sanità, del lavoro, dell’istruzione, della prevenzione, dell’ agroalimentare, ambiente, sociale e del turismo.
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