S’intitola “Cimice asiatica: un flagello per l’agricoltura veronese” il convegno che si svolgerà giovedì 16 settembre alle 10.30, promosso da Cia Verona, al Centro agroalimentare di Veronamercato (sala verde) in via Sommacampagna a Verona. L’incontro si aprirà con i saluti di Andrea Lavagnoli, presidente di Confagricoltura Verona, e vedrà la partecipazione di due autorevoli esperti: Lara Maistrello, ricercatrice dell’Università di Modena e Reggio Emilia e Alberto Pozzobon, ricercatore dell’Università di Padova.
“Obiettivo della giornata è quello di fare il punto sui risultati delle diverse prove sperimentali di contrasto alla cimice, avviati da alcuni centri di ricerca del Nord Italia – spiega Andrea Lavagnoli, presidente di Cia – Agricoltori Italiani Verona -, e verificare a che punto è l’attuazione del piano regionale che prevede la costituzione di un fondo mutualistico per la frutticoltura. La cimice asiatica anche quest’anno popola i campi veronesi accanendosi sulla frutta, come pesche, ciliegie, pere e mele, ma anche sugli ortaggi. L’anno scorso è partito il progetto della Regione Veneto con il lancio delle vespe samurai, che ha cominciato a dare qualche frutto: su 5.123 uova di cimice raccolte le post rilascio degli insetti antagonisti, la vespa samurai ne ha parassitizzato il 2 per cento. Tuttavia i ricercatori sono ancora divisi sull’efficacia o meno di quest’antagonista. Verona è stata anche la prima provincia a lanciare migliaia di esemplari di Anastatus bifasciatus, insetto autoctono che si è scoperto essere l’antagonista naturale della cimice asiatica. Noi vediamo favorevolmente tutte le strade possibili per tentare di combattere gli insetti alieni. Tra cambiamenti climatici e attacchi dei parassiti i frutteti veronesi sono a rischio sparizione. Tante, infatti, le estirpazioni da parte degli agricoltori che, esasperati dalle continue perdite del raccolto, decidono di rinunciare alle colture”.