È un’infiammazione del midollo spinale”, la “seria potenziale reazione avversa” manifestata da un paziente che si era sottoposto alla sperimentazione di AstraZeneca. Per questo l’azienda biofarmaceutica ha deciso di sospendere tutti i test clinici sul vaccino per il coronavirus che sta sviluppando con l’Università di Oxford.
“È un’infiammazione del midollo spinale”, spiega il virologo Fabrizio Pregliasco, dell’Università di Milano. “Non una cosa banale – fa notare – può comportare conseguenze anche piuttosto pesanti”. Paresi, per esempio, “che potrebbero essere anche temporanee”, puntualizza Pregliasco.
Ora, però, si deve capire se questa reazione è collegata al vaccino che sta sperimentando AstraZeneca. “Non è detto, bisogna indagare per capire se c’è o meno una correlazione”, precisa il virologo.
Questo vuol dire che i tempi per arrivare al vaccino si allungheranno inevitabilmente? “Non è detto – risponde il virologo – Bisogna vedere quanto tempo ci mettono a stabilire se esiste o meno una correlazione tra l’infiammazione del midollo spinale riscontrata nel paziente e il preparato vaccinale somministrato”.
Quanto allo stop, “non bisogna vederlo come una aspetto negativo e preoccupante che segnerà inevitabilmente il fallimento di questo progetto, ma la dimostrazione che c’è grande attenzione a tutti i passaggi della ricerca, anche in questa situazione in cui si vuole velocizzare e ottenere risultati il prima possibile per arrivare al vaccino contro il virus Sars Cov2.- va avanti il virologo – Si è parlato poco della fase 4, successiva alle tre alle quali si fa riferimento abitualmente e nella quale i medici devono dire tutto quello che capita durante l’assunzione di un farmaco e, anche in quella fase, si deve esaminare se esiste o meno una correlazione reale tra l’evento riscontrato e da segnalare e la somministrazione del preparato vaccinale”.