L’influenza stagionale rappresenta un serio problema di sanità pubblica e una rilevante fonte di costi diretti e indiretti per la gestione dei casi e delle complicanze della malattia e per l’attuazione delle misure di controllo. Durante la stagione influenzale 2021/2022 si è osservata a livello globale una drastica riduzione dei casi di influenza e di sindromi simil-influenzali, probabilmente dovuta alle misure di prevenzione attuate per mitigare e contrastare l’infezione da Sars-Cov-2 e alla limitata circolazione di virus influenzali per le restrizioni dei viaggi e la chiusura delle frontiere. Negli ultimi due anni meno persone sono state esposte ai virus respiratori stagionali quali l’influenza e inoltre si è registrato un calo delle coperture vaccinali, con conseguente diminuzione della protezione immunitaria della popolazione. Nei prossimi mesi pertanto si potrebbe registrare un aumento dei casi di malattia, come avvenuto nell’emisfero Sud. Nell’attuale contesto pandemico è particolarmente importante contrastare la diffusione dei virus influenzali per tutelare la salute della popolazione, in particolare nei soggetti ad alto rischio.
La vaccinazione rappresenta lo strumento di prevenzione più efficace per prevenire la malattia ed è pertanto raccomandata a tutte le persone ad alto rischio di complicanze o che hanno contatti frequenti o assistono persone ad alto rischio. Nell’attuale contesto epidemiologico, i gruppi a rischio a cui offrire la vaccinazione con la massima priorità sono: – operatori sanitari ospedalieri e delle strutture di assistenza a lungo termine (es. case di cura, strutture residenziali socio-sanitarie e socio-assistenziali, ecc.), compreso il personale di supporto. Il vaccino antinfluenzale permette di ridurre al minimo le assenze per malattia, la trasmissione a pazienti vulnerabili e l’impatto sul sistema sanitario in generale; – adulti oltre i 60 anni di età, che sono a più alto rischio di forme gravi di malattia e decesso e di forme di Covid-19 grave;
– donne in gravidanza, per il maggior rischio di forme gravi di influenza e per il rischio sul nascituro; – persone con patologie di base che aumentano il rischio di complicanze nel caso contraggano l’influenza (diabete, ipertensione, HIV/AIDS, asma, malattie cardiache e polmonari); – bambini dai 6 mesi ai 6 anni, per il loro rischio di forme gravi di influenza e al fine di ridurre la circolazione del virus fra adulti e anziani.
La vaccinazione è inoltre raccomandata e offerta attivamente e gratuitamente in particolare a:
– persone con patologie che aumentano il rischio di complicanze in caso di malattia; – familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti ad alto rischio di complicanze (indipendentemente dal fatto che la persona a rischio sia stata o meno vaccinata);
– soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori quali: medici e personale sanitario di assistenza che con le loro attività possono trasmettere l’influenza a chi è ad alto rischio di complicanze, Forze di Polizia, Vigili del Fuoco e altre categorie socialmente utili; – persone che lavorano a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani.
Quest’anno, come previsto dalle indicazioni nazionali e regionali, è raccomandata la co-somministrazione del vaccino antinfluenzale e del vaccino anti Covid-19, in particolar modo ai soggetti appartenenti alle categorie a rischio. In tal modo sarà possibile conferire un’adeguata protezione nei confronti di entrambe le patologie in considerazione dell’alto livello atteso di co-circolazione di entrambi i virus.
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