Licenziamenti Seba , tavolo in Regione L’azienda greca ha già beneficiato di un finanziamento comunitario di 49 milioni

Si è tenuto in sede regionale, il primo tavolo istituzionale relativo alla situazione dell’azienda Sunlight European Battery Assembly – S.E.B.A. di Colognola ai Colli (VR) parte del gruppo greco Sunlight specializzato nella produzione di batterie per la mobilità e industriali. All’incontro coordinato da Giuliano Bascetta dell’Unità di crisi aziendali di Veneto Lavoro hanno preso parte: la Direzione Lavoro Regionale, l’azienda con i suoi consulenti assistita da Confindustria Verona, le organizzazioni sindacali FIOM CGIL e FIM CISL con i rappresentanti dei lavoratori. “Meno di una settimana fa alla Regione del Veneto è stato formalmente comunicato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per i tutti e 73 i lavoratori di Sunlight European Battery Assembly di Colognola ai Colli (VR). La notizia ci ha sorpreso – afferma l’assessore Regionale al lavoro Valeria Mantovan – in quanto, a fronte di buoni risultati di bilancio, la decisione di chiusura e licenziamento è stata motivata da un esiguo calo di fatturato e dal fatto che il gruppo proprietario ritenga un doppione lo stabilimento veronese in virtù delle acquisizioni societarie realizzate nel 2023”. “Ironia della sorte – osserva l’assessore Mantovan – proprio lo stabilimento italiano aveva consentito al gruppo di superare le conseguenze nefaste di un incendio che aveva colpito una sede greca nel 2018. Oggi non possiamo che richiedere all’azienda di riconsiderare una decisione che ci appare in palese contrasto con l’eccellenza sinora dimostrata dal gruppo in ambito produttivo e progettuale, specie nella ricerca e nello sviluppo. A tal proposito ricordo che sono stati beneficiari di un finanziamento comunitario per la ricerca per ben 49,9 milioni di euro. L’eccellenza di una multinazionale leader del settore, oggi, va dimostrata anche sulla base di fattori non economici e produttivi, come la responsabilità sociale rispetto a un territorio e ai suoi lavoratori. Riteniamo che un gruppo con elevate competenze progettuali possa utilizzarle anche nella definizione di un piano industriale di rilancio che, invece di una chiusura distruttrice di valore, possa prevedere di adeguare le attività dello stabilimento veronese alla strategia di sviluppo del gruppo”. “Come Regione – conclude l’assessore Mantovan – abbiamo già dichiarato la nostra intenzione di valutare, a supporto di qualsiasi strategia aziendale alternativa, l’impiego di tutti gli strumenti disponibili a livello nazionale e regionale, dagli ammortizzatori sociali alle politiche attive per il lavoro. I referenti aziendali presenti al tavolo odierno riporteranno all’headquarter in Grecia le nostre richieste e disponibilità”. Il prossimo incontro del tavolo regionale di crisi è previsto per il prossimo 28 novembre. Per la vicenda si è mosso anche il mondo politico a partire da l’eurodeputata Cristina Guarda (Verdi-ALE) e il consigliere regionale Renzo Masolo (Europa Verde). Quest’ultimo in particolare si è fatto portavoce dell’indignazione di lavoratori e sindacati in consiglio regionale a Venezia: «ho presentato un’interrogazione, perché le lavoratrici e i lavoratori si attendono un atteggiamento più incisivo da parte della Regione, non possiamo essere spettatori passivi».