Boom di presenze, in Biblioteca Civica, per l’apertura del Festival itinerante Librorchestra ideato dall’Atelier Elisabetta Garilli tenuto a battesimo dalla giornalista Donatella Trotta, autorevole firma de Il Mattino nonché Premio Andersen e Premio Matilde Serao, lo scrittore Matteo Corradini, ebraista esperto in didattica della memoria e l’illustratrice di letteratura per l’infanzia Emanuela Bussolati, voci della tavola rotonda “Tra i libri, arte e musica in dialogo”, seguita dall’esuberante performance “Un pianoforte, un cane, una pulce e una bambina”, esempio pratico di librorchestra interpretato dall’autrice Elisabetta Garilli (pianoforte) e da Enrica Compri (narrazione e canto), Giulia Carli (mimo), Gianluca Gozzi e Serena Abagnato (burattinai).
Uno spazio condiviso da adulti e bambini, genitori e insegnanti come un’unica grande famiglia.
La dimensione comunitaria è infatti una delle cifre distintive di questo neonato festival (frutto della ventennale e pluripremiata esperienza di Elisabetta Garilli nella didattica musicale applicativa), che alla luce del consenso ricevuto solo nella prima giornata, guarda già alle due prossime edizioni con prospettive di crescita sia sul fronte della proposta che dei territori da raggiungere.
«C’è bisogno di una comunità educante», è l’appello di Garilli, «che torni a fare innamorare i bambini delle parole, del loro suono, della loro musicalità. Non c’è società civile, inclusiva, senza una “pedagogia della parola e dell’ascolto».
“Metodo dalla radici rotariane quello della crossmedialità, che la compositrice e autrice di testi (dalla stessa musicati) per ragazzi sperimenta con successo sia nelle scuole di Verona e provincia, che tramite rassegne musicali/teatrali “educational” sempre da tutto esaurito.
Librorchestra «è una creatura nuova, un’esperienza che ha l’unicità di essere rodariana e insieme rinascimentale», ha sottolineato Trotta, esperta di letteratura giovanile. Al centro, oltre ai bambini, il Libro, non più e non solo narrazione slegata dal contesto circostante, bensì «un oggetto-soggetto della pedagogia in dialogo con immagini e suoni, ibridazioni della letteratura per l’infanzia, l’incontro con armonie musicali, anche live, improvvisate, e persino con strumenti non convenzionali come quelli dei narrat/tori e musicisti dell’ensemble Garilli Sound Project, in contrappunto con letture e testimonianze di specialisti, autori e formatori sul nesso antico – e spesso dimenticato – tra le arti e la musica (da un articolo di Trotta pubblicato su Il Mattino)».
.«Quel che conta di un libro è che diventi un’esperienza», sintetizza Trotta, seguita dai contributi di Anna Malgarise, coordinatrice provinciale di Nati per leggere e tra i tanti Matteo Corradini, il cui valore testimoniale è tutto racchiuso nella sua opera di recupero-restauro di lettere, corrispondenza, ordinanze, strumenti musicali, reperiti negli ex ghetti ebraici, e attraverso la Didattica della memoria portati ogni anno a conoscenza (con incontri, itinerari storico-culturali sulle tracce della memoria) di ragazzi e scolaresche.