Accogliente come un salotto, Pagina Dodici è la libreria di Corte Sgarzarie 6/A dove i lettori si sentono a casa. Comode poltrone, arredamento caldo e lampade soggiorno caratterizzano gli ambienti che la titolare, Roberta Camerlengo, ha reso un luogo di cultura dall’atmosfera volutamente familiare. “In casa mia, ogni componente della famiglia aveva il suo scaffale di libri – racconta – ed in questa dimensione domestica sono stata educata alla lettura prima per passione, poi per professione”.
Roberta Camerlengo apre la libreria Pagina Dodici nel dicembre 2016, come piccola società, quando la crisi del settore è evidente e la libreria nella quale aveva lavorato si trova a dover chiudere. Roberta desidera “mettere a frutto la precedente esperienza lavorativa e al contempo arricchire l’offerta libraria con il gusto personale e la mia sensibilità”.
Questo salto nel vuoto “mi permette di realizzare il sogno di una libreria indipendente dal carattere unico, quello dei propri interessi: narrativa, saggistica, linguistica, critica letteraria, storia classica, greci e latini, archeologia, storia dell’arte, arte contemporanea, teatro, cinema, letture per ragazzi”.
Ancora oggi si entusiasma per titoli poco richiesti da altre librerie, e questo fa sorridere i rappresentanti. Va controcorrente, fa scelte indipendenti, predilige autori poco conosciuti e non mette in vetrina nulla che non ritenga meritevole, aldilà delle classifiche, anche a scapito della convenienza. Dà largo spazio ad autori indipendenti, semisconosciuti, di cui spesso si innamora. I loro libri, dice, “non durano una stagione ma una vita”.
Il nome della libreria deriva dal quotidiano argentino Página 12, dichiaratosi contrario alla dittatura e noto per aver pubblicato i nomi dei desaparecidos. Roberta Camerlengo, lettrice della testata argentina, decide così di legare il nome della sua libreria a quello del quotidiano. Dodici sono le pagine della prima edizione del giornale mentre i volumi della libreria sono molti di più, circa 15.000. E non c’è un libro che vada bene per tutti. “Ogni lettore ha il libro giusto al momento giusto. Ed è quel volume che il libraio deve trovare”.
Così Roberta Camerlengo spiega il lavoro di cui si dice entusiasta: “Il libraio non è un venditore. Seleziona i titoli, legge i libri prima di proporli, intercetta gusti e aspettative del lettore, sa consigliare e accompagnare verso la scelta giusta. I libri li puoi comprare ovunque, ma non tutto è una libreria”.
“Piovevano uccelli”, romanzo introspettivo della terza età
Piovevano uccelli di Jocelyne Saucier (ed. Iperborea, 224 pp.).
Un romanzo, una sorprendente meditazione introspettiva guidata da tre ottantenni che scelgono di trascorrere la terza età senza contatti con la società, ciascuno nella propria capanna di legno nella foresta canadese dell’Ontario.