“La scelta di Forza Italia è (quasi) un libera tutti…”. Il vecchio forzitalista, (“…uno della prima ora, io…) non ha dubbi. “Io voterò Forza Italia, questo è sicuro, ma non so se tutti gli iscritti lo faranno. E’ una scelta controcorrente, diciamolo.Pericolosa. E non parlo di Tosi o Sboarina, parlo del partito. Se stai nel centrodestra, le regole sono quelle. Altrimenti sei fuori… Così, temo che molti di Forza Italia si sentano liberi di votare Sboarina o addirittura Tommasi che un bel po’ di voti li pescherà anche in centro. Ecco, credo che alla fine questa scelta potrebbe favorire proprio lui…”.
La riflessione non termina qui, ma è sufficiente a delineare il quadro che si è creato con la scelta di Forza Italia. L’appoggio a Tosi, sia pure anticipato da tempo, ha colto comunque di sorpresa chi pensava che, al tirar delle somme, Berlusconi avrebbe poi scelto di stare nella “casa del centrodestra”. “Il centrodestra sono io” tuona Tosi. “Loro sono i populisti e poi c’è il centrosinistra”. Tosi ci crede e, ovviamente, da “vecchio lupo di mare” sa come dare la carica alle truppe. Ma il dubbio resta, avallato dalle molte dichiarazioni contrarie di altri ex esponenti di Forza Italia. “Una scelta che spacca, perchè non condivisa”.
E allora, quale quadro si prospetta per il 12 giugno? Facile pensare che i numeri oggi siano assolutamente teorici. Per Forza Italia, da un lato, ma anche per la Lega dall’altro. Un certo “mal di pancia”, va detto, è avvertito anche tra le file del Carroccio, dove non manca chi, già a suo tempo, aveva contestato la scelta di appoggiare Sboarina e avrebbe preferito un candidato leghista (Mantovanelli, Zavarise, Bricolo…) oppure, addirittura, l’appoggio a Flavio Tosi che, per quelli della “prima ora”, resta lo “sceriffo” del primo convincente mandato. Insomma, anche qui non è da escludere che qualcuno si senta libero di votare il candidato preferito, con una distribuzione di voti non del tutto matematica e scontata.
In questo senso, sembra nettamente più tranquilla la situazione del centrosinistra, dove, per ora, le divergenze di vedute tra anime comunque diverse, sono “allineate e coperte”. E dove la candidatura di Damiano Tommasi pare davvero aver risposto all’esigenza di leadership che in passato era sempre mancata. Se qualche perplessità esiste, soprattutto, tra i “grandi vecchi” della sinistra, è sulla linea scelta da Tommasi. Niente manifesti, profilo basso, nessun attacco agli avversari, nessuna entrata a gamba tesa.
“Io non posso snaturarmi, questo sono” ripete spesso Tommasi.
E gli avversari che ne pensano? “Io credo – riprende il forzitalista della prima ora – che Tommasi possa pagare un pedaggio alla sua inesperienza, ma che abbia comunque una grandissima credibilità, costruita negli anni. E che non abbia bisogno di alzare la voce per farsi ascoltare. Il suo vantaggio è questo, rispetto agli altri. Non ha scheletri negli armadi, ha un profilo affidabile. Penso che Sboarina e Tosi facciano bene a temerlo. Chi vuole diventare sindaco dovrà fare i conti con lui”…