“Torniamo subito in A” dice Garonzi,dopo la beffa della Caf che manda l’Hellas in serie B. “Un’ingiustizia” tuona don Saverio che placa la folla e promette subito la serie A. “Restano tutti, questa è una squadra costruita per la A e ci torneremo insieme”. L’avvio è trionfale, nessuno sembra reggere la marcia della squadra che Cadè guida con mano sicura. Sirena è il terzino-goleador, Zigoni è scatenato fino al punto di attirare le attenzioni di Fraizzoli che lo vuole all’Inter. “Grazie, presidente” gli risponde Zigoni. “Ma io devo saldare un debito con Verona, voglio riportarlo in A”. Le cose, però, si complicano. Forse subentra un po’ di appagamento, forse inconsciamente, la squadra pensa a una cavalcata troppo facile. E comincia a perdere colpi, mentre dietro, il Como e le altre, mettono la freccia. In più, è anche la stagione del sequestro di Saverio Garonzi, che provoca comunque contraccolpi nella squadra. Il presidente, dopo il ko di Novara, esonera Cadè e affida la squadra a Gigi Mascalaito. E’ un cammino sofferto, il Verona sembra aver esaurito anche le energie e affronta il finale più sui nervi che sul gioco. Così, lo squadrone che sembrava destinato a una passeggiata, deve passare l’esame-spareggio, per tornare in A. Avversario il Catanzaro di Gianni Di Marzio, nella bolgia di Terni. In una giornata caldissima, con tremila tifosi arrivati da Verona, un capolavoro di Mazzanti regala al Verona la Serie A. E Saverio Garonzi mantiene la parola data ai tifosi. Il purgatorio della B è durato un anno soltanto. L’Hellas torna meritatatamente a riveder le stelle.