«Sono anni che la Lega parla di autonomia, tanto da essere ormai definita come il “partito dell’autonomia”. Ritengo che se il problema di Salvini fosse stato davvero il rischio di perdere voti al Sud, allora non si spiegherebbe la valanga di consenso ottenuto dal nostro partito nelle elezioni europee, non soltanto al Nord, ma anche nelle regioni del Meridione». Il governatore Veneto, Luca Zaia, ha risposto al politologo Paolo Feltrin, il quale, sulla stampa locale, ha affermato che Salvini non aveva nessuna intenzione di far passare l’autonomia differenziata, in quanto stando «a un sondaggio attendibile e riservato gli sarebbe costata 4-5 milioni di voti al Sud». Il “Doge”, nella sua risposta, è stato deciso. «Il professor Feltrin dà una sua lettura ma io, avendo vissuto da vicino tutta la vicenda, mi permetto di raccontare come sono andate veramente le cose. Il ministro Salvini» ha tenuto a precisare Zaia «ha sempre seguito i lavori per il raggiungimento dell’autonomia con partecipazione, passione e cuore, ma nessuno di noi ha avuto vita facile con i nostri compagni di viaggio. La cronaca, infatti, ci dice che il presidente del Consiglio Conte, a dicembre 2018, annunciava che a febbraio avrebbe chiuso la partita: ci siamo invece ritrovati a luglio, dopo un susseguirsi di stop and go, a sentire Di Maio che voleva affidare il progetto a una commissione di tecnici partenopei. Nessun pregiudizio verso nessuno, ma non si può smentire così tutto il lavoro fatto». Secondo Zaia «la verità è che i grillini non hanno voluto e non vogliono l’autonomia e questo è il vero e unico motivo per il quale non abbiamo potuto realizzarla. Lo ha svelato anche il ministro Provenzano che nelle settimane scorse ha ringraziato ufficialmente l’ex ministro per il Sud, Lezzi, per “averla bloccata”. Ma soprattutto c’è un dato inconfutabile: il progetto di autonomia della Lega lo conoscono tutti, a tutt’oggi non si conosce quale sia quello dei 5 Stelle. La Lega, alle Europee, ha avuto un consenso elettorale strepitoso al Sud, superando i grillini nella maggior parte delle regioni» ha concluso il governatore. «Eppure gli elettori sapevano che era il partito mio e del ministro Stefani, che ha fatto un lavoro eccezionale, ad aver messo in campo tutto quanto era stato possibile per raggiungere l’autonomia. Non ritengo che i cittadini meridionali siano degli sprovveduti: sapevano bene di votare un partito che ha come obbiettivo l’autonomia. Hanno capito, piuttosto, che è un’opportunità anche per loro». Intanto il ministro Francesco Boccia ha annunciato che la proposta del governo arriverà pr la fine dell’anno.