L’ex base Nato di Affi va a caccia di fondi A breve la galleria aprirà al pubblico. Si stima che dovranno servire 8 milioni di euro

Un vincolo monumentale, arrivato in tempi rapidissimi, che per l’ex Base Nato di Affi significa tantissime cose. Tutte importanti. Significa che è aperta la via d’accesso ai fondi europei e governativi, che il grande progetto di ricerca condotto dall’Università di Firenze potrà vedere la luce, che il Museo sulla Guerra Fredda si avvicina. Che, non da ultimo, un importante luogo della memoria riceverà da oggi protezione e tutela.
Di questo si è parlato durante una conferenza stampa, convocata dal Sindaco Marco Sega all’interno della Biblioteca comunale, durante la quale la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza ha voluto illustrare nei dettagli cosa significa e cosa significherà questo vincolo per il futuro.
Nell’occasione è stato illustrato il grande lavoro di ricerca condotto dall’Università di Firenze, il progetto di musealizzazione dell’ex bunker e, ancora, il Comitato Tecnico Scientifico costituitosi ad hoc per sostenere e promuovere il futuro del monumento.
“Per l’amministrazione -spiega il Sindaco di Affi Marco Sega – è un traguardo importantissimo che ci dà ragione delle scelte prese nell’ultimo anno e mezzo. Il riconoscimento del vincolo era un traguardo necessario per proseguire verso la realizzazione di un museo. Il vincolo ci permetterà infatti di accedere a fondi italiani ed europei e, soprattutto, sarà la garanzia che l’ex Base verrà rispettata e tutelata. Forse molti non lo capiscono ma prima che arrivasse questo riconoscimento dalla Soprintendenza era come avere una grande scatola vuota. Un manufatto dal gigantesco potenziale inespresso. Questo vincolo è invece ufficialmente il punto di partenza”.
A parlare del vincolo, e del suo significato, il funzionario della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza Marco Cofani.
“E’ un riconoscimento importante che testimonia il valore di civiltà e di memoria di questo luogo incredibile”, spiega Cofani.
Un lavoro di ricerca che ha coinvolto l’Università di Firenze, su mandato dell’amministrazione comunale, per tutto l’ultimo anno e mezzo.
Contestualmente al riconoscimento del vincolo monumentale, l’amministrazione ha proceduto alla nomina di un Comitato Tecnico Scientifico il cui compito sarà quello di sostenere e promuovere la West Star.
I componenti sono stati scelti, dalla maggioranza e minoranza consiliare, per il loro curriculum che è stato ritenuto in linea con i progetti per il futuro della West Star. Questi i componenti: Maurizio Bonati, Product manager settore informatico, Donato Parisi, Sottoufficiale dell’Esercito. Michelangelo Pivetta, professore di Composizione Architettonica e Urbana dell’Università degli Studi di Firenze – responsabile progetto di recupero West Star, Giacomo Ballerini, Titolare Garda Turismo Srl, Gerardino De Meo, Generale in congedo, Ex Comandante West Star, Enrico Boni, Direttore ATF (Azienda Trasporti Funicolare Malcesine Monte Baldo). Gian Pietro Cigolini, Ex direttore generale Agsm.
Il Comitato provvederà nei prossimi mesi ad aprire e rendere visitabile la Galleria dell’ex bunker.
Si stima che ci vorranno otto milioni di euro.