Veramente vogliamo una città guidata dalle lobby di potere? Questa è la domanda che sottopongo al direttore della Cronaca di Verona e a tutti coloro che leggeranno questa breve lettera. Vince le elezioni comunali del 2022 un nuovo Sindaco, ma a cui viene sostanzialmente impedito di giocare tutte le partite che realmente contano. Gli accordi per la gestione della Fondazione Arena sono il risultato di giochi di potere fuori dalle sedi istituzionali; si forza la mano sulla gestione di Arena extra; il futuro dell’aeroporto è già stato di fatto deciso tra la Camera di Commercio e SAVE, prima dell’approvazione del bilancio e con il probabile risultato che il Comune di Verona farà fatica ad avere un proprio rappresentante nel Cda. La sintesi è che la Verona conservatrice vince sulla Verona che vuole rinnovarsi e guardare al futuro. E’ questo che vogliono i cittadini veronesi e le forze politiche attuali? Dov’è la Politica (con la P maiuscola) illuminata del passato?
Giorgio Pasetto
La lettera solleva molti aspetti che meritano risposte non banali. Il primo è che l’Amministrazione comunale sta facendon i conti con la propria inesperienza politica. Quando si amministra le buone intenzioni non bastano, ma si deve avere anche un preciso quadro della situazione. Il secondo aspetto è che per proporre il cambiamento serve costruire una serie di alleanze e proprio qui ci vuole l’esperienza politica di fare regia, magari ascoltando buoni consigli. Terzo aspetto, è giusto proporre una riflessione sul fatto che le decisioni vengono spesso prese da chi non è stato eletto e non è passato attraverso il consenso popolare.