L’Amministrazione Tommasi ha vinto un importante bando europeo e fa da capofila con un progetto per lo sport e la rigenerazione urbana, destinato ai giovani dai 10 ai 18 anni. Si tratta di un’ottima iniziativa che è necessario sostenere. Ma, il vero problema è l’urbanistica partecipata.
Sembra che questa amministrazione stia portando avanti, egregiamente, tutto quello che non intralcia gli interessi dei cosiddetti poteri forti, che potrebbero ispirare e che forse lo hanno fatto nel passato, le politiche urbanistiche delle varie giunte. Purtroppo, quando si tratta di pianificare l’uso del territorio, questa giunta, come le altre precedenti, si chiude a riccio. Temo esista un’agenda preconfezionata, che non possono ignorare. Infatti, dopo un anno, non si conosce ancora quale idea di città intendano seguire.
Per adesso, hanno preso tempo con il PAT di adeguamento e, pavento che prima di iniziare gli studi per la futura Variante Generale al PAT, le scelte sulla Marangona, sul Pestrino, sull’ex area Biasi, sul Piano Folin e su altri progetti importanti, vengano approvati. In questo modo potrebbero essere accontentati i desiderata di coloro che, temo, guidino e abbiano guidato la città.
Comprendo anche i veri motivi dei silenzi degli assessori alle nostre richieste e alle nostre firme. Ci hanno fatto chiaramente capire che non dobbiamo disturbare i manovratori.
Eppure, nella prima pagina delle linee programmatiche del Comune 2022 – 2027 redatto dall’attuale giunta, si legge che: “Il nostro metodo è la partecipazione a rete: una rete di rapporti, ma anche di sostegno e protezione. Questo documento nasce da un esteso processo di condivisione tra le donne e gli uomini che vogliono ri-costruire un’idea di città “partecipante”, capace di attivare e mettere in campo le risorse di tutte le persone per l’interesse comune”.
Ma, sinora, non c’è ancora stata la vera partecipazione alle scelte urbanistiche.
Sembra che la fine dell’amministrazione Zanotto non abbia insegnato nulla. Purtroppo.
Giorgio Massignan
Caro Massignan, l’idea di partecipazione finora l’abbiamo vista concretizzarsi per la distribuzione dei bulbi di tulipani (secchi), per la distribuzione degli innffiatoi alle persone di buona volontà; pensare che di questo passo si arrivi anche all’urbanistica è un po’ utopistico. Nessuno, per esempio, conosce i nomi degli esperti urbanisti arruolati dalla Giunta per il Pat. Chi sono? Chi li ha scelti e perché? Chissà che la Giunta ora in ritiro ad Erbezzo non si renda conto che è arrivato il momento di concretizzare qualche decisione sul futuro della città e degli enti oltre a filobus (ereditato) e Tav (che viene fatta da Rfi e nulla si sa delle opere di compensazione). Altrimenti, purtroppo, dovremo accontentarci di quel poco che c’è.