Resto attonito nel leggere quanto dichiara Riello, vicepresidente della Fondazione lirica Arena, il primo agosto su La Cronaca di Verona. Le sue dichiarazioni segnalano, con molta evidenza, che non conosce bene la materia di cui parla. Afferma che “l’extra lirica è un settore delicatissimo, si occupa di un mondo difficile, quello degli artisti e degli spettacoli dal vivo, ci vogliono rapporti e competenza. Lo abbiamo visto quando c’era Mazzi che è grande professionista del settore e ora è gestita al meglio con la Baczynski che era la sua assistente”. Da molti decenni l’Arena è data in affitto per spettacoli musicali, prima direttamente dal Comune che ne è il proprietario, dopo di che trasferisce questo compito di affittare a prezzo fisso l’Arena alla Fondazione lirica, affinché gli introiti derivanti dagli affitti possano rimpolpare le sue casse sempre deficitarie. Viene incaricata una impiegata della Fondazione che deve seguire anche questo lavoro, di assegnare in affitto 40/50 serate estive a chi chiede di fare spettacolo in Arena. Fin qui tutto bene, i proventi degli affitti vengono interamente incassati dalla Fondazione, senza costi aggiuntivi. Ma a qualcuno, recentemente, viene in mente di istituire una mini società per gestire gli affitti dell’ anfiteatro, la Arena srl. L’impiegata addetta al lavoro è sempre la stessa, la Baczynski, ma incardinata e pagata dalla nuova società. Ma cosa ha in mente il vicepresidente Riello quando afferma che “il gettito dell’extra lirica è fondamentale per la tenuta dei bilanci della Fondazione Arena, se si dovessero ridurre le serate, se dovesse esserci meno pubblico, qualcuno dovrebbe pagarne le conseguenze”? Cosa c’entra se alle serate dell’extra lirica “dovesse esserci meno pubblico” , l’affitto pattuito resta quello fissato, non è suscettibile di variazioni, del tanto o poco pubblico presente. Se lo faccia spiegare. Come è improprio l’esempio che fa segnalando che l’Arena può subire la concorrenza dello stadio Bentegodi in quanto contenente molte più persone. Dovrebbe ricordare che dopo le cause per danni al tappeto erboso di centinaia di migliaia di euro il Comune non ha più dato in affitto per concerti il Bentegodi.
Ma il trionfo lo raggiunge quando afferma: “Il Comune vuole portarsi l’extra lirica a Palazzo Barbieri e gestirla in proprio? Faccia la richiesta e vedremo, ma sarebbe un grave danno”.
Grave danno per chi? Se il Comune prende in gestione l’extra lirica, i proventi verranno dati interamente alla Fondazione lirica, senza la spesa dei 57.000 euro annui a Mazzi e Company E a chi, il Comune, proprietario dell’ anfiteatro romano, dovrebbe fare la richiesta di gestirlo in proprio? A se stesso? Vorrebbe decidere lui con la Gasdia? Con una sua delibera il Comune l’ha data in concessione alla Fondazione lirica, con una sua delibera se la riprende. Basterebbe una elementare conoscenza del diritto ammnistrativo per capire che il Comune non ha da chiedere ad alcuno per decidere di un suo bene di proprietà. Insomma Riello da queste dichiarazioni dimostra di non aver troppa dimestichezza con le materie delle quali parla, eppure è vicepresidente della Fondazione Arena, dimostra solo di saper rispondere agli ordini della scuderia politica.
A prescindere. Un vero peccato.
Giorgio Gabanizza
Sinistra Italiana