Lettere al direttore. Olimpiadi invernali e impianti, la grande bufala dell’impatto zero

Egregio direttore, il Veneto si prepara ad ospitare i Giochi olimpici invernali nel 2026 e Verona sarà al centro dell’attenzione mondiale con la cerimonia di chiusura in Arena e quella di apertura delle Paralimpiadi. Non capisco perché ci sia tanta ostilità e ci siano tante proteste per un evento sportivo che darà grande importanza e visibilità al nostro territorio e alle nostre montagne che hanno grandi impianti e tradizione all’altezza dell’evento. Credo che l’impulso dei Giochi invernali farà bene anche alla nostra economia e al nostro turismo. Non pensa che ci sia troppo disfattismo?
Sandra Garbini
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Stiamo ai fatti. Proprio in queste ultime ore è andato deserto, come riportiamo nelle pagine della regione, l’invito alle ditte per realizzare la nuova pista da bob a Cortina, una infrastruttura da almeno 81 milioni di euro che sta facendo arrabbiare ambientalisti, cortinesi e anche tutti quei veronesi che hanno casa nella perla delle Dolomiti e che si stanno chiedendo perché si devono sbancare le montagne con colate di cemento.
Da amanti della montagna, ci piace così com’è.
Solo per parlare della pista da bob che va fatta ex novo, si prevede la eliminazione di 450 larici e di 9 ettari della foresta di Fiames, a nord di Cortina, l’ultimo bosco che entra in paese.
La gara per i lavori è andata deserta perché non solo i costi sono una incognita ma i tempi per realizzare l’impianto sono strettissimi, visto che serve un anno solo per il collaudo della pista che quindi dovrebbe essere pronta nel 2025.
Domenica 24 ci sarà a Cortina una manifestazione di protesta contro l’impatto ambientale dei Giochi Olimpici per i quali doveva esserci impatto zero. Ecco infatti cosa ha detto in questi anni il governatore Zaia: «Saranno Olimpiadi a impatto zero, senza nuovo cemento, che valorizzeranno il già straordinario patrimonio tecnico, sciistico e impiantistico, l’ambiente, la storia e il pregio delle Dolomiti” (2018); e poi ribadiva nell’aprile 2021 “combattiamo perché siano a impatto zero”; a marzo 2022 sul sito della Regione Zaia assicurava: “Coinvolgeremo i territori e le persone per realizzare un progetto sportivo sostenibile”; nell’aprile 2022 assicurava che si poteva riqualificare la storica pista da bob Eugenio Monti definita “cadavere eccellente”, ma poi l’impresa si è rivelata impossibile; nel giugno 2022 ripeteva il concetto di Olimpiad green: “C’è un’attenzione particolare al territorio delle nostre Dolomiti, patrimonio dell’Unesco quindi qualsiasi intervento dovrà essere contemperato con il mantenimento dell’ambiente e alla tutela del paesaggio e del territorio”. Ma davvero?