La giunta, su proposta della vicesindaca Barbara Bissoli, ha approvato il metodo e i contenuti base della variante generale al PAT (Piano di Assetto del Territorio). Le premesse teoriche che ha illustrato sono tutte condivisibili, sia per quanto riguarda il metodo, aperto all’ascolto e al confronto con le realtà cittadine che per gli ipotetici obiettivi.
Nella sua esposizione ha sostenuto la limitazione del consumo di suolo, il miglioramento del trasporto pubblico, la diminuzione di quello privato e lo sviluppo delle vocazioni economiche del territorio, in particolare la logistica e il turismo.
Ha assicurato che saranno definiti i parchi urbani delle mura e della collina, e migliorato quello dell’Adige; che sarà pianificata una città policentrica, collegata da un sistema del verde e che,
grazie all’aumento delle aree piantumate, verranno rigenerati anche i quartieri periferici; così come il centro storico sarà oggetto di analisi e di proposte specifiche. Sono gli stessi argomenti espressi nel documento sulle linee programmatiche 2022-2027 del
dicembre scorso. Nella realtà non è stato per nulla chiarito come saranno risolte le questioni più critiche.
Si ha l’impressione che per le scelte più importanti sia stato già tutto deciso e che siano lasciati al dibattito pubblico solo gli elementi di contorno non determinanti per l’assetto del territorio.
Per esempio: il polo della logistica sarà realizzato recuperando le aree dismesse, o verranno impermeabilizzati e cementificati gli ettari agricoli della Marangona? Il Piano Folin e le relative deroghe definirà parte della pianificazione del centro storico o dovrà adeguarsi alle scelte del nuovo strumento urbanistico? Come si conciliano il parco delle mura con la costruzione delle piattaforme in cemento per la pratica dello skateboard di fronte ai bastioni di San Zeno, e il parco dell’Adige con il progetto al Pestrino? Le scelte della Variante n. 29 della passata amministrazione, con l’eccesso di destinazioni alberghiere e tanto altro, per nulla coincidenti con quanto esposto dalla vicesindaca, saranno confermate o bocciate?
Per quanto riguarda la partecipazione alla pianificazione del territorio, la vicesindaca ha specificato che da settembre alla fine dell’anno, i contenuti del nuovo PAT saranno discussi in una serie di incontri e di assemblee che coinvolgeranno il maggior numero possibile di cittadini.
Ma temo che le più importanti scelte sull’uso del territorio siano già state definite precedentemente, e su queste non ci saranno spazi per modificarle. La vera urbanistica partecipata non si limita a questo, è ben altra cosa.
Giorgio Massignan
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