Parte dei fondi del Pnrr destinati a Verona rischiano di rovinare un’area al Pestrino paesaggisticamente e storicamente pregiata. Il Comune di Verona ha chiesto e ottenuto i finanziamenti per alcuni progetti e tra questi, uno è relativo ai Magazzini della Cultura nell’area del Forte Santa Caterina al Pestrino, che ha ricevuto un finanziamento di 15 milioni di euro. Si tratta della realizzazione, su un’area di 16.000 mq, di una serie di edifici a forma di L, di cui uno alto 9 metri, di fronte al forte asburgico e poco lontano dal fiume Adige. Le destinazioni d’uso previste sono l’esposizione a rotazione del patrimonio artistico chiuso nei depositi dei musei cittadini. Il museo di Castelvecchio ha 300 opere esposte e 3.000 nei depositi, mentre la Galleria d’arte moderna ne espone 150 e 1.600 sono nei depositi. Ospitare parte degli archivi degli uffici comunali. Utilizzare circa 5.000 mq per un centro servizi destinato a persone con disabilità, con a fianco una struttura residenziale per i disabili autosufficienti e con alloggi per i parenti che decidono di vivere accanto al famigliare con disabilità. Per questa opera, che utilizzerebbe parte delle volumetrie ricavate dalle caserme dismesse, si è preventivato un costo di circa 4,2 milioni di euro. In queste richieste d’uso, indubbiamente apprezzabili, è totalmente mancata una corretta analisi urbanistica. Chi andrebbe sino al Pestrino per vedere le opere ora contenute nei depositi museali? Una adeguata progettazione urbanistica, avrebbe previsto i Magazzini della Cultura all’Arsenale, separata dal museo di Castevecchio solo dal ponte scaligero, realizzando in tal modo un importante polo culturale. A questo, andrebbe aggiunto il progetto del Grande Castelvecchio, un grande museo allargato negli spazi del Circolo Ufficiali.
Giorgio Massignan
Il caso del Forte Santa Caterina destinato a giacimento culturale, è uno dei casi lampanti di disorganizzazione scientifica della rete museale cittadina. Da anni si discute di come mettere in collegamento i musei e i palazzi storici della città, ci sono state anche varie proposte di creare una Fondazione che funzioni da regìa con musei privati, enti e musei pubblici, istituti di credito e Soprintendenza. Tutto è stato lasciato cadere. Questa Amministrazione in campagna elettorale si era spesa a favore del Grande Castelvecchio, per esempio, ma a tutt’oggi non si vedono progetti di riorganizzazione dei contenitori. Forse perché si aspetta di completare Castel San Pietro e Palazzo del Capitanio, ma per farlo servono le risorse che devono arrivare dalla valorizzazione del quadrilatero di via Rosa-via Garibaldi, con un grande hotel, ma per arrivare a questo ci vuole una delibera urbanistica. E si torna al punto di partenza, come in un infinito monopoli, senza neppure passare dal via, ma dove conta il mattone. E in quest’assenza di visione complessiva, si spiega come è possibile che partano progetti laterali come quello del Pestrino.