Gentile direttore, leggiamo sulla Cronaca di Verona che all’aeroporto Marco Polo di Venezia, si faranno investimenti per 2 miliardi di euro, con la benedizione del presidente Zaia. Al Catullo, circa 60 milioni. E’ il progetto “Romeo” anzi, mi permetta, “Romeo Marameo”….o no? Aldo Vantini Ho letto sulla Cronaca di Verona i dati sull’aeroporto Catullo e di come il nostro scalo sia utilizzato al di sotto delle sue potenzialità, tanto che la sua attività è più vicina a quella di Treviso, aeroporto più piccolo, che a quella dello scalo di Venezia. C’è una precisa volontà politica di penalizzare Verona? E visto che abbiamo i nostri rappresentanti nel consiglio di amministrazione e anche il presidente che cosa possono fare? Nelle prossime settimane si andrà a rinnovo delle cariche, lei gentile direttore valuta che il presidente dell’aeroporto in questi anni abbia fatto a sufficienza? Sarà confermato Paolo Arena? E il presidente della Camera di commercio Giuseppe Riello? Quali altri nomi potrebbe giocarsi Verona in queste settimane?
Marco Simoncini
Hanno suscitato molta curiosità e interesse gli approfondimenti che abbiamo dedicato all’attività dell’aeroporto Catullo, a dimostrazione che si tratta di una infrastruttura alla quale i veronesi sono orgogliosamente affezionati e che di conseguenza vorrebbero fosse più efficace, più operativo e ricco di voli, chi per i viaggi d affari, chi per raggiungere le grandi città estere senza doversi spostare a Orio al Serio o a Venezia o a Bologna. E da quest’analisi di dati, voli, volumi di traffico e statistiche è emerso che il Catullo ha potenzialità inespresse, viaggia attorno ai 3 milioni di passeggeri l’anno quando potrebbe gestirne oltre 5,5 milioni. I lavori di ampliamento del terminal lasciano ben sperare in un potenziamento dell’attività tuttavia questo obiettivo dipenderà dalla determinazione dei soci pubblici e dei soci veronesi e trentini in particolare. Spetta a loro convincere il partner di maggioranza relativa, cioè la veneziana Save, a rinforzare il ruolo del nostro scalo affinché non abbia solo una funzione di appoggio a quello veneziano. A questa sfida saranno chiamati il presidente uscente Paolo Arena, il presidente Riello, la Fondazione Cariverona del presidente Mazzucco, il presidente della Provincia Pasini. A proposito di Arena va detto che ha raccolto un aeroporto sull’orlo del fallimento e in questi anni ha lavorato per risanarlo e portarlo in utile. Sulla riconferma o sul cambio decideranno i soci in base alle intese ma va anche sottolineato che in tutti questi ultimi 20 anni Verona non è riuscita a formare manager in ambito aeroportuale ai quali dare la gestione dello scalo, per cui ci si deve affidare al management veneziano. Che si possa ottenere di più non dipenderà solo da Arena ma dai soci, come lo stesso Riello: riusciranno a puntare i piedi con Save?