Alla fine è accaduto quanto tutti a Verona paventavano: L’Estate Teatrale Veronese finisce sotto la sfera d’influenza del Teatro Stabile del Veneto. La selezione per scegliere il successore di GiamPaolo Savorelli, da molti anni alla guida della prestigiosa rassegna, ha visto infatti premiare Carlo Mangolini, direttore del teatro di Bassano nonché responsabile della Formazione del Teatro Stabile Veneto. “Partito male, con rinvii e ripensamenti”, dice Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune, “il bando finisce nel peggiore dei modi per la nostra città. La decisione ha infatti il sapore di una mossa politica: senza nulla togliere a Bassano, tra la ventina di candidature presentate – una della quali anche da Madrid – c’erano curriculum ben più pesanti di quello che è stato premiato”. Continua Bertucco: “Al di là del gioco delle etichette politiche, è strano siano stati tagliati fuori personaggi come Paolo Valerio o Alessandro Anderloni. Si tratta dunque di una decisione annunciata con la quale l’amministrazione Sboarina incapace di portare avanti una politica adeguata in qualsiasi settore di attività, si sbarazza in un colpo solo dell’intero settore della cultura regalandolo a Venezia. Nei prossimi mesi verificheremo quanta autonomia e capacità decisionale resterà sul territorio”.
Home La Cronaca di Verona L’estate teatrale “veneziana”. Tagliati fuori Valerio e Anderloni. “Mossa politica” dice Bertucco