Ho annullato tutti gli impegni, è una serata decisiva per l’Hellas”, ha spiegato sorridendo Federico Sboarina. E’ nota a tutti la sua passione per il Verona, anche nei momenti topici della campagna elettorale. Come l’evento di presentazione ufficiale della candidatura a sindaco, che ha richiamato quasi tremila persone alla galleria della Verona Mercato. Nel suo intervento Sboarina ha sottolineato l’importanza dell’unità di una squadra che in parte ha già ammministrato Verona e che ha ancora tanta voglia di fare. Una città non allo sbando ma che deve crescere ancora. Che necessità di attenzione per le periferie e che deve ridare la giusta importanza alla cultura. Avvocato, 45 anni, ex assessore allo sport nella prima giunta Tosi, Sboarina nella corsa a Palazzo Barbieri è sostenuto da 7 liste: Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia-An, Battiti per Verona domani, Partito pensionati, Verona più sicura, L’Indipendenza noi Veneto. “Siamo venuti qui a Veronamercato, emblema del settore agricolo veronese”, ha detto il candidato sindaco del centrodestra non tosiano, “perché vogliamo ripartire dalle nostre radici. Siamo uno squadrone e insieme ci giochiamo questa partita, che sarà emozionante e che facciamo per la nostra città. Il nostro impegno è per rendere Verona migliore, più viva, più ricca e più giovane”. Sboiarina ha aperto 6 fronti. Prima di tutto la sicurezza. “Quello che ho visto a Veronetta e in piazza Bra”, ha aggiunto, “ non va bene, ci vogliono più controlli, più sorveglianza, più persone per bene in giro che non lasciano spazi ai malintenzionati”. Poi c’è la famiglia. “E’ il nucleo fondamentale della nostra società”, ha ripetuto, “non mi sentirete mai dire genitore i e genitore 2, per me la famiglia è composta da un padre e da una madre”. In terzo luogo, ci sono i quartieri. “Non voglio più sentir parlare di periferie.”. Al quarto posto c’è la cultura, “che sarà in cima alle priorità, istituire l’assessorato alla Cultura sarà la prima cosa che farò. Poi c’è la trasparenza con il Comune che sarà la casa di cristallo perché i veronesi devono sempre vedere cosa c’è dentro, per riuscirci ho chiesto agli altri candidati sindaco la disponibilità a istituire una commissione permanente che segnali le eventuali anomalie. Infine, la difesa delle nostre tradizioni, che non è l’ultima cosa ma è il filo conduttore che lega tutte le nostre politiche”.
La galleria era piena di candidati, amici e simpatizzanti. Alla kermesse erano presenti i coordinatori di partiti e movimenti della coalizione: da Stefano Casali, a Matteo Gasparato, Ciro Maschio, Germano Zanella, Paolo Paternoster, Davide Bendinelli, Paolo Tosato, Luca Coletto, Francesca Martini, Massimo Cavestro, coordinatore lista Verona più Sicura, Giancarlo Conta, Germano Zanella, del Partito dei Pensionati, Gianluigi Sette, coordinatore provinciale Indipendenza Noi Veneto, oltre ad alcuni volti noti di Agsm e Amia, le partecipate controllate dai tosiani. “Chi voterà Tosi sceglierà Renzi”, ha detto l’avvocato Casali. “Nelle liste della candidata di Treviso Bisinella”, ha aggiunto, “compaiono esponenti che hanno amministrato con la giunta Zanotto, esponenti che hanno tessere e da anni militano in partiti di centrosinistra, se non di sinistra. Qualcuno di loro ha anche partecipato alle recenti primarie del PD. Con quale coraggio si definiscono di centrodestra? Sboarina rappresenta invece il vero centrodestra, lontano da Renzi e dai suoi gregari che lo hanno sostenuto e continuano a sostenerlo nelle sue politiche fallimentari. La sua rappresenta una candidatura del territorio, scelta e concordata con tutte le forze politiche veronesi, senza forzature o decisioni calate dai palazzi romani”. Per Paolo Tosato, il senatore Lega Nord, che ha fatto un passo indietro, “la Lega Nord sostiene con forza e convinzione Sboarina e esprime il proprio appoggio e la propria fiducia nel candidato”. Davide Bendinelli, coordinatore provinciale Forza Italia, ha ripetuto che “i neocentristi Tosi, Zanetti e Alfano la smettano di prendere in giro gli elettori e non parlino più di centrodestra. I cittadini e gli elettori veronesi non sono stupidi e non voteranno mai chi corteggia apertamente Matteo Renzi, magari “elemosinando” qualche posto in lista alle prossime elezioni politiche”. Per Ciro Maschio, di Fratelli d’Italia: «Siamo alla fine di un ciclo. Tosi è talmente attaccato al potere personale da candidare la propria fidanzata. Ma Verona vuole voltare pagina e liberare nuove energie. Per questo abbiamo unito il centrodestra attorno a Federico Sboarina e siamo pronti a vincere come alle Regionali». Co. Co.