Prima c’è stato il caso delle 250mila dosi di vaccino assegnate all’Australia, bloccate dal premier Mario Draghi, e ora spunta addirittura quello di 29 milioni di dosi che l’Ue sospetta AstraZeneca tenesse nascoste per cercare di recapitarle al Regno Unito. La linea del fronte nella guerra sui farmaci anti-Covid passa nuovamente per Anagni, in provincia di Frosinone, dove nello stabilimento della multinazionale Catalent viene infialato e confezionato il medicinale anglo-svedese.
Il caso dei 29 milioni di dosi ferme nell’azienda ciociara è stato sollevato da “La Stampa”, sulla scorta delle prime comunicazioni tra le autorità italiane ed europee. Il commissario europeo Thierry Breton ha avviato un’indagine sullo stabilimento di Leida, nei Paesi Bassi, gestito dalla Halix, uno dei due impianti utilizzati nell’Ue dalla casa farmaceutica per produrre il farmaco, in grado di produrre 5-6 milioni di dosi al mese e che ha iniziato la produzione a settembre scorso. Fonti dell’Unione europea, riferisce “La Stampa”, sostengono che parti di quelle dosi è molto probabile siano in una prima fase state spedite nel Regno Unito, almeno fino al 1 febbraio, quando è entrato in vigore il regolamento europeo per il controllo dell’export. Non avendo avuto risposte dall’azienda su quelle dosi, il commissario francese ha quindi segnalato la vicenda alle autorità italiane, che hanno avviato un’ispezione alla Catalent di Anagni.
“Il primo rapporto spedito a Bruxelles – specifica sempre “La Stampa” – dice che nei frigoriferi dei capannoni del sito laziale ci sono 29 milioni di dosi del vaccino. Fonti Ue spiegano che probabilmente non tutte sono state prodotte da Halix, ma si tratta comunque di fiale già pronte per essere iniettate e che la casa farmaceutica puntava a spedire nel Regno Unito e non nei paesi dell’Unione europea”, nonostante i ritardi nelle consegne concordate con Bruxelles.
Immediate le reazioni della politica, che chiede l’intervento nuovamente del premier Draghi e del commissario all’emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo. “La notizia che AstraZeneca nasconde ben 29 milioni di dosi nel suo stabilimento Catalent di Anagni fa rabbia. Bene ha fatto la Commissione europea a bloccarle visto che erano pronte per essere spedite in Gran Bretagna, dove invece la campagna vaccinale è più avanti. Tuttavia, a fronte dei reiterati inadempimenti contrattuali della casa farmaceutica anglo-svedese, chiediamo che queste dosi vengono utilizzate per essere somministrate ai cittadini più bisognosi”, ha dichiarato la capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, Tiziana Beghin.
La deputata Giusy Occhionero, di Italia Viva, ha chiesto spiegazioni ufficiali da parte del Governo, del commissario Figliuolo e delle autorità di controllo. “Il Governo italiano, che ha avuto il merito su impulso del presidente Draghi di porre per primo in Ue il tema di bloccare l’export di vaccini prodotti da noi ma inviati in paesi extra-Ue, dica come intende agire”.
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