La generosità ce l’ha nel sangue, Lorella Tamellini, che ha fatto la sua centesima donazione al Centro trasfusionale di Borgo Trento: un record per il dono al femminile.
Lorella, 63 anni, residente in Borgo Venezia, dona da 45 anni. «Ho iniziato a 18 anni, sulla scia dell’esempio di mio papà Lino, che era donatore e portava il labaro della sezione durante le manifestazioni: lui non mi disse niente, ma per me fu naturale seguirlo – ricorda –. Quando ho cominciato a donare, alla fine degli anni Settanta, a Borgo Trento c’erano ancora i “bomboloni” di vetro per raccogliere il sangue: a raccontarlo, sembra passata un’era geologica». Un po’ come è accaduto col suo mestiere di telefonista, prima alla Sip e poi in Telecom (dove è attiva una sezione aziendale di Fidas Verona, di cui fa parte la signora Lorella). », sorride, ripensando a quegli anni pioneristici, ora che è in pensione.
Lorella è diventata un volto noto del Centro trasfusionale e al traguardo delle 100 donazioni puntava da tempo. «Era il mio obiettivo, il Signore mi ha fatto la grazia di avere sempre la salute», sottolinea.
Ora Lorella potrà donare fino ai 65 anni, tempo limite per ogni donatore. «Nei periodi gloriosi, alternando sangue, plasma e piastrine, facevo anche 8 donazioni annue; adesso mi sono stabilizzata su una media di due», spiega. Di recente ha vissuto «un’esperienza commovente», che ci tiene a rendere nota. «A inizio anno ho dovuto fare la protesi all’anca e la signora in stanza con me ha avuto bisogno di alcune trasfusioni di sangue – spiega –. Io non mi ero mai resa conto, in modo così concreto, di dove andasse a finire il mio sangue: o meglio, sapevo che la mia sacca serviva ad aiutare qualcuno malato, ma non l’avevo mai vista arrivare a destinazione. Mi sono emozionata nel vedere con quanta cura veniva trattata la sacca dagli infermieri, con la stessa attenzione che si presta a un bebè: si vedeva che non era una terapia qualsiasi, ma una cosa preziosa, e dentro di me ho provato una grande gioia».
Lorella, anni fa, era stata chiamata anche per verificare la compatibilità per la donazione del midollo osseo. «Poi purtroppo non c’è stato il giusto abbinamento, però anche quella telefonata la ricordo molto bene – conclude –. Guardandomi indietro, posso dire di essere molto contenta della mia vita, sono stata molto amata».
Il sorriso contagioso della donatrice record ha contagiato tutto il Centro trasfusionale. A festeggiarla, con un cartellone celebrativo col numero 100 in vista, si sono presentati alcuni volontari di Fidas Verona, guidati dalla presidente provinciale di Fidas Verona Chiara Donadelli, affiancata dal vicepresidente della sezione Telecom di Fidas Verona Franco Avesani.
«Per le donne raggiungere le cento donazioni è un evento assai raro, perciò ci congratuliamo con Lorella per il suo esempio di altruismo che dura da così tanti anni – commenta la presidente provinciale Donadelli –. Purtroppo, la raccolta di sangue ed emocomponenti quest’anno è in sofferenza e d’estate, con le ferie di mezzo, le donazioni calano. Invitiamo quindi chi può a farsi avanti e a contattare gli uffici di prenotazione, per continuare a garantire le terapie salvavita a chi confida nel nostro gesto altruista”.