Legnago. Ulss unica? “Ospedale penalizzato” Intervenire sulla delocalizzazione di Anatomia patologica e accorpamento del Serd

Legnago e la Pianura Veronese devono rimanere al centro dell’agenda politica, tenendo alta l’attenzione su tematiche cruciali riguardanti la sicurezza e la sanità. Proprio questi temi sono stati al centro del tour della senatrice del PD Beatrice Lorenzin, accompagnata dal segretario provinciale, Franco Bonfante, dai segretari dei Circoli Pd di zona, dalla consigliera regionale, Anna Maria Bigon e dalla segretaria cittadina, Alessia Rotta, nella Pianura Veronese. Dopo una serie di incontri istituzionali, ha visitato l’ospedale Mater Salutis di Legnago, incontrando i lavoratori e le lavoratrici della sanità pubblica, per valutare le condizioni del sistema sanitario locale. Dopo aver visitato l’ospedale di Legnago, la senatrice Lorenzin, Bonfante e Bigon hanno incontrato gli esponenti dei sindacati di categoria. “Con l’istituzione nel 2017 di un’unica ULSS provinciale la situazione dell’Ospedale di Legnago si è fatta più critica, con una penalizzazione economica del Distretto 3, in cui l’Ospedale è inserito – ha detto Bonfante – Anche a seguito dell’incontro con le Organizzazioni Sindacali verranno fatto presenti alla Regione e alla Direzione Generale alcuni problemi su cui intervenire al più presto possibile, come la delocalizzazione di Anatomia Patologica, l’accorpamento di Salute mentale e Serd e il ritardo nella copertura di alcuni ruoli apicali. Un problema gravissimo che riguarda però tutta la Regione sono le liste di attesa, qui aggravate anche da difficoltà di integrazione tra i CUP”. La chiosa finale alla senatrice Lorenzin: “Al Mater Salutis di Legnago ho incontrato persone appassionate del proprio lavoro e che curano con abnegazione il proprio ospedale. Bellissimo il reparto di pediatria, così come quello di ostetricia e ginecologia. È un ospedale riferimento per la Stroke e per la psichiatria e a questo proposito si segnala il grande fabbisogno di neuropsichiatri infantili e di psichiatri in genere. Con i sindacati abbiamo affrontato tematiche locali con respiro nazionale, in primis la carenza di medici, e i passi necessari per salvare il Servizio sanitario nazionale e la stessa sanità veneta. Come PD diciamo che è arrivato il momento di una manutenzione straordinaria del Servizio sanitario nazionale. Abbiamo bisogno tra i 5 e i 7 miliardi strutturali per il Fondo sanitario nazionale, cifre che si trovano nelle pieghe del bilancio dello Stato, non è una somma impossibile se si pensa alla posta in gioco: garantire l’assistenza sanitaria ai nostri cittadini. Solo così possiamo eliminare le liste d’attesa, con una riforma del personale sanitario che va finanziata, coprire i buchi delle Regioni del Covid e finanziare la riforma della programmazione e della prevenzione sanitaria e garantire l’accesso alle terapie a tutti gratuitamente. Non possiamo perdere le riforme del PNRR per la riforma del territorio, senza questo passaggio i pronto soccorso degli ospedali continueranno ad esplodere”.