Non ci resta che piangere, verrebbe da dire. Perché il Legnago visto domenica nella battaglia in casa col Seregno, e nel poco calcio giocato, ha mostrato tutti i suoi limiti. In una gara improntata sui nervi, i biancazzurri ci son cascati in pieno.
Poche trame, tanta impazienza, con l’unica azione palla terra a portare il talento di Juanito Gomez al gol della bandiera. Proprio lui, che in estate doveva essere il valore aggiunto, recluso in panchina. Va bene che non avrà più lo sprint di quando ci metteva lo zampino per ferire la Juventus, ma una squadra di serie C come il Legnago non può prescindere dalla sua classe. Un’eresia.
E anche Colella non sembra più lui: dopo aver svolto egregiamente il lavoro di operaio salvando una squadra quasi retrocessa, il ruolo dell’architetto forse non gli si addice. Manca lo spirito, e i troppi cambi nel sistema di gioco stanno affondando il progetto. Una questione che la società non pensava di dover nuovamente affrontare, vista la rosa allestita, ampiamente all’altezza della categoria.
Ultima posizione invece, con appena 11 punti, e una zona salvezza che in realtà vede tutte le concorrenti molto vicine. Ma guardando altri numeri. quelli che pesano di più sono i 26 gol subiti, tantissimi.
E domani alle 15 arriva al “Sandrini” il recupero col Sud Tirol, primo in classifica e che di reti ne ha subite solo una. Un solo tempo da giocare per risollevare lo 0-1, di quando la gara venne interrotta causa nubifragio lo scorso 26 settembre. Domenica prossima poi si va in trasferta, a casa della gloriosa Pro Vercelli, formazione che lotta in piena zona playoff. Non saranno ancora da considerare ultime spiagge, ma poco ci manca.
La posizione di Colella non è in discussione, anche perché vorrebbe dire ripartire completamente da zero. Però qualcosa inizia a scricchiolare. Serve un segnale, punti che facciano ancora sperare di esser sulla strada giusta. Magari già a partire da domani, una prova d’orgoglio che possa allentare l’ansia del fallimento. Per non versare lacrime, definitivamente, sul latte versato. Eper puntellare classifica e panchina…
Qui Virtus: Parola d’ordine, dimenticare
Il ciclone che ha colpito Gigi Fresco, ha fatto danni anche in campo. E non poteva esser diversamente, perchè la mente occupata dai pensieri negativi, fa più danni di una condizione fisica precaria. Ora che il clamore della notizia è un po’ scemato, è tempo di resettare il cervello e pensare solo al campionato. I rimpianti della sconfitta interna col Trento, devono lasciar spazio alla vecchia Virtus.
Domenica prossima la trasferta è di quelle proibitive, al “Lino Turrina” contro un FeralpiSalò lanciatissimo, terzo in classifica reduce da 4 vittorie e un pareggio nelle ultime. Servono cuore e mente lucida, per uscirne indenni. Gigi Fresco chiede ai suoi una prova d’orgoglio, all’altezza di una Virtus ancora lontana da quella dell’anno scorso.
ErreEffe