Il sindaco di Legnago Graziano Lorenzetti ha preso carta e penna e ha scritto al Borgomastro della capitale austriaca Michael Ludwig, esprimendogli tutta la sua intenzione di festeggiare nel miglior modo possibile l’anniversario per i 200 anni della morte di Antonio Salieri avvenuta il 7 maggio del 1825.
Lorenzetti nella sua lettera ricorda che sarebbe gradita la partecipazione degli Amministratori ai vari eventi che verranno organizzati. C’ è insomma una gran voglia di festeggiare il Maestro legnaghese che fece fortuna (e sfortuna nella vicenda legata alla morte di Mozart) alla Corte di Vienna. Antonio Salieri, lo ricordiamo, era nato a Legnago il 18 agosto del 1750. Cittadino della Repubblica di Venezia, trascorse la maggior parte della sua vita alla corte imperiale asburgica di Vienna per la quale fu compositore e maestro di cappella. Salieri ebbe come allievi molti musicisti famosi, tra cui Beethoven, Schubert, Liszt, Czerny e Hummel, a dimostrare la validità della sua scuola di composizione. Dopo aver studiato violino con il fratello Francesco nel 1766 attirò l’attenzione del Kapellmeister (maestro di cappella) viennese Florian Leopold Gassmann, che si trovava a Venezia per sovrintendere alla messa in scena della sua opera basata sull’episodio di Achille a Sciro e intitolata, appunto, Achille in Sciro.
Il musicista austriaco, che rimase colpito dal talento di Salieri, si affezionò sinceramente al giovane e lo prese con sé. Portatolo a Vienna alla corte di Giuseppe II d’Asburgo, presso cui era dipendente, ne curò personalmente l’istruzione, insegnandogli contrappunto, composizione, latino, tedesco e francese. A corte, Salieri attrasse anche la benevolenza di altri personaggi, tra cui lo stesso imperatore, che, alla morte di Gassmann nel 1774, lo nominò successore del maestro defunto, istituendolo, a soli ventiquattro anni, sia Kammerkomponist sia direttore musicale dell’opera italiana a Vienna.
Una carriera brillante che lo portò a diventare maestro di cappella alla corte asburgica.
Della relazione con il grandissimo Wolfgang Mozart resta la narrazione del film Amadeus di Milos Forman. Sullo sfondo resta la leggenda secondo la quale Mozart sarebbe stato avvelenato da Salieri che, pur essendo priva di fondamento, ha ispirato diversi artisti nel corso dei secoli.
Ora, per i 200 anni, arriva questa richiesta che serve senz’altro a rinsaldare una lunga relazione tra Legnago e Vienna.
La musica fa sempre miracoli.
Francesca Brunelli