Lega, Borchia blinda Zaia. Terzo mandato? Decidano gli elettori. L’intervista L’eurodeputato del Carroccio raffredda le velleità di Forza Italia e FdI per la presidenza del Veneto: “Non vedo altri giganti”. Intanto il leghista Stefani ha depositato in Parlamento una legge di due articoli per il terzo mandato dei governatori

Il forzitalista Flavio Tosi? Il meloniano De Carlo? Cari alleati mettetevi tranquilli perché per il Veneto “non vedo in giro giganti oltre a Zaia”. E proprio mentre il leghista Alberto Stefani in queste ore deposita in Parlamento una legge di due articoli per il terzo mandato ai governatori, l’europarlamentare leghista Paolo Borchia, responsabile provinciale del partito di Salvini parla con molta prudenza ma anche molta determinazione, con rispetto per la delicata situazione che si è creata nel centrodestra tra candidature per le europee e trattativa per le regionali, ma fa capire che il Carroccio per la presidenza del Veneto non arretra. E spinge perché a Zaia venga concesso il terzo mandato perché “devono essere gli elettori a decidere chi vogliono, no altri a tavolino. E Zaia ha raccolto il 76% alle ultime elezioni”. Questo è il clima che si respira nel centrodestra dove la prospettiva che Zaia non si ricandidi nel 2025 alla presidenza del Veneto sta scatenando gli appetiti degli alleati di centrodestra. In particolare Fratelli d’Italia punta a ottenere la presidenza del Veneto per riequilibrare il peso in base a voti ottenuti nelle recenti elezioni e nel quadro delle presidenze regionali sate agli alleati, con il Piemonte a Forza Italia e la Lombardia alla Lega. Ma tutto potrebbe tornare in discussione, a partire dalla Sardegna dove invece si voterà quest’anno e la Lega vuole confermare l’uscente Solinas mentre Forza Italia e FdI hanno già scelto altro.

Onorevole Borchia, il Veneto fa gola…
“Capisco le ambizioni dei partiti per le presidenze delle regioni e quelle di Fratelli d’Italia rispetto a un passato dove aveva meno consensi rispetto a oggi. Però credo che i partiti non debbano pensare solo al proprio interesse ma agli interessi delle comunità dove operano”.

E secondo lei gli interessi dei veneti quali sono?
“L’interesse dei veneti è avere una Regione che garantisca stabilità. Se una Regione come il Veneto con Zaia porta a casa risultati in modo stabile, ritengo sia giusto prolungare questo lavoro e offrire agli elettori i candidati che garantiscono maggiori risposte alle loro richieste”.

Insomma, l’ultima parola spetta agli elettori e quindi Zaia deve potersi candidare?
“Non ci vogliono pregiudizi, lasciamo che sia la gente a scegliere. Capisco le ambizioni degli alleati, ma i partiti non possono pensare solo al loro interesse, prima vengono gli interessi della comunità. E le decisioni dei partiti non possono mettere a rischio la stabilità di una Regione dove finora si è lavorato bene portando a casa risultati. E poi se mi guardo attorno, oltre a Zaia non è che veda tutti questi giganti in giro…”.

Quanto sarà importante il test delle Europee? Un tagliando come dice Tosi nell’intervista alla Cronaca dopo il quale si ripartirà con le trattative…
“Ma io sono contrario a questa mentalità italiana che interpreta le elezioni europee come un test per il Governo o un’Opa per i partiti. Le Europee devono servire per portare le persone più competenti al Parlamento europeo per difendere l’Italia. Ci lamentiamo sempre che in Europa contiamo poco, però la mentalità che abbiamo ci rende deboli perché siamo sempre rivolti ai problemi di casa nostra. Invece il sistema dell’Unione europea è complesso e richiede competenza e conoscenza dei temi europei. E le decisioni europee impattano per il 75% sulle norme del Parlamento nazionale”.

La Lega candiderà Zaia alle Europee?
“Prematuro dirlo. Non c’è ancora nulla di deciso se non che saranno ricandidati gli uscenti. Ricordiamo però che Zaia alle regionali ha ottenuto il 76%”.

La Lega rischierà di essere irrilevante, fuori dalle maggioranze che contano a Bruxelles?
“Direi proprio di no. Le proiezioni europee dicono che il nostro gruppo potrebbe essere il terzo su sette. Difficile fare a meno di noi. E poi in Europa le maggioranze cambiano sui singoli provvedimenti, non sono fisse. I provvedimenti di cui sono stato relatore sono sempre stati approvati dalla maggioranza. Questa è una narrazione da smontare…”

Divisi in Europa per il sistema elettorale proporzionale, ma c’è il rischio che il centrodestra vada diviso anche alle Regionali?
“Mi auguro proprio di no. Se in Veneto ci sarà il terzo mandato per Zaia, tutto ok. Se non ci sarà il terzo mandato si dovrà aprire una riflessione molto seria sul dopo Zaia. E la Lega vuole mantenere la presidenza”.

m.batt.