Con la definizione tecnica di “menzioni geografiche aggiuntive” i Cru del Soave fanno il loro ingresso ufficiale all’interno del disciplinare di produzione. L’iter di modifica richiederà circa un anno. L’inserimento dei Cru del Soave all’interno del disciplinare di produzione rappresenta una leva strategica fondamentale per la denominazione sul fronte dei mercati esteri: in questo modo il Soave entra a pieno titolo nel “ristretto club” delle zone di produzione a più antica vocazione vitivinicola a livello mondiale. «L’inserimento dei Cru del Soave all’interno del disciplinare di produzione è una decisione importante – sottolinea Arturo Stocchetti, presidente del Consorzio del Soave – che giunge a poca distanza da quella di ricondurre vinificazione e imbottigliamento all’interno della zona di produzione. Dopo 20 anni di ricerca finalmente queste “vigne storiche” ottengono il loro riconoscimento all’interno del disciplinare certificando di fatto la maturità di un sistema in grado di competere per qualità, storia, terroir, vocazionalità, con le zone vitivinicole più blasonate del mondo». Proprio per questo il tema dei cru è stato scelto per aprire ufficialmente Soave Preview, l’Anteprima del Soave, in programma al Palazzo del Capitano dal 18 al 21 maggio, e dedicata alle differenti interpretazioni del Soave targato 2016, dove sono attesi oltre 100 giornalisti, wine educator e influencer provenienti da Giappone, Germania, Polonia, Inghilterra, Nord Europa, Stati Uniti.