Le verità nascoste: Tosi-Sboarina, scontro infinito L’ex sindaco si scaglia ogni giorno contro l’attuale. Il quale replica colpo su colpo e interpreta a suo favore i sondaggi. Filobus, stadio, Arsenale, Central Park, sicurezza: chi mente?

Non passa giorno senza che questi due si rinfaccino fal­limenti, promesse non man­tenute, bugie. È così da tre anni. Sarà così fino a nuove elezioni. Questi due sono Flavio Tosi e Fede­rico Sboarina. L’ex sinda­co voleva continuare a dett­are la linea con Patrizia Bi­sinella a capo di Palazzo Barbieri. L’attuale sindaco, e­letto con un numero di voti non esorbitante, capeggia una maggioranza spesso al­le prese con pericolose turbolenze. Tosi accusa Sbo­arina di non aver rea­lizzato nulla di quanto pro­messo in campagna eletto­rale e durante gli ultimi 72 mesi, concetto ribadito in un video pubblicato recen­te­mente su Facebook da­van­ti al parcheggio ancora chiuso di piazza Corrubbio la cui riapertura, invece, pa­re fosse stata fissata dal Comune entro metà-fine giu­gno. E poi giù bordate sull’Arsenale, il filobus, il Central Park, il nuovo stadio. Per Tosi, Sboarina è chiacchiere e distintivo, e la città vorrebbe sostituire an­zitempo il proprio gover­nan­te. Sboarina rispedisce le accuse al mittente, sotto­linea a più riprese che con lui Verona ha finalmente una visione, è ripartita, che il recupero dell’Arsenale pro­cede piuttosto spedito, che il ripensamento sul filobus è dovuto agli scenari post-Covid, che i numeri della raccolta dif­ferenziata stanno cre­scendo e le pe­riferie sono diventate quar­tieri, come promesso in cam­pagna elettorale. Tosi tuona che l’erba è alta co­me baobab e Sboarina sot­to­linea i risultati ottenuti in fatto di decoro e pulizia. C’è poi la classifica del Sole 24 Ore che dà il primo cittadino all’84 esimo posto in tutta Italia col 49,6% di gra­di­mento, ossia l’8,5% in me­no di quanto ha ottenuto nel 2017, e però Sboarina re­pli­ca che il dato va letto in al­tro modo e che comunque gli basterebbe uno 0,5% in più per venire eletto al pri­mo turno. Chi ci capisce qual­cosa è bravo. Di sicuro l’ex sindaco si ricandiderà, e d’altronde già l’indomani della scon­fitta della Bisinel­la lo aveva sottoscritto. Sbo­­arina chis­sà. Forse, come si vocifera, la Lega punterà sul se­natore Paolo Tosato, can­didato in pecto­re nel 2017. Forse toccherà ancora all’avvocato. Di cer­to tra poco più di un anno, quando la corsa alla suc­cessione o alla conferma en­trerà nel vivo, voleranno colpi proibiti. Nelle ultime ore a surriscaldare il clima già rovente ci ha pensato l’assessore alla Sicurezza Daniele Polato, il quale sui social ha sparato una bor­data al suo vecchio capo. Commento a corredo del post: “La verità viene sem­pre a galla e qualcuno pen­sava di portare a suo tempo i libri in tribunale!” Oggetto del contendere la Fonda­zio­ne Arena. In una grafica Polato ha messo a con­fronto i numeri della ge­stione Tosi con quelli attua­li. Il confronto, visto così, è impietoso. Ma Tosi di certo risponderà.