La pandemia e la gestione dell’emergenza sanitaria hanno segnato anche il 2021, ma a Verona non c’è stato solo quello. In parallelo, il Comune ha lavorato su altre due partite vitali: il rilancio complessivo della città e la chiusura positiva di questioni ferme da anni. L’anno che sta volgendo al termine ha visto la ripresa del turismo e dei grandi eventi, con numeri di visitatori pre Covid, che sono stati frutto di scelte coraggiose e investimenti. Ma il 2021 è stato anche risolutivo per tante questioni in sospeso che la città si trascinava da decenni, come alcune partite economiche e urbanistiche. Tutto questo ha confermato Verona nella top ten delle città italiane per qualità della vita. Una qualità che si misura a partire dalla vivibilità dei quartieri, per i quali in parallelo sono stati avviati importanti progetti ed effettuati investimenti per una rigenerazione complessiva del territorio. Le azioni concrete di quest’anno porteranno nel 2022 a concludere o avviare decine di progetti e opere già in cantiere o che stanno per partire.
Ad illustrare le cose fatte e quelle in divenire è stato il sindaco Federico Sboarina durante la tradizionale conferenza di fine anno con la stampa.
Ecco lo specifico dei temi.
Emergenza sanitaria, lotta al contagio e aiuti. Nel 2021, sono proseguiti gli interventi per far fronte alle problematiche collegate alla pandemia. Tra questi, in primis, il supporto alla campagna vaccinale, con l’efficienza dei servizi nell’hub in Fiera e a sostegno degli ultraottantenni con la consegna a casa di oltre 6.300 lettere.
“La pandemia nel 2021 – ha detto il sindaco – è stata soprattutto due cose: campagna vaccinale e mille azioni a sostegno della ripresa. Con il motto ‘nessuno deve restare indietro’ abbiamo destinato gli oltre 21 milioni dell’avanzo disponibile del 2020 alle varie necessità delle categorie più fragili o più colpite. Risorse destinate, in particolar modo, al sostegno delle famiglie per complessivi 6 milioni di euro, e al rilancio delle imprese e del tessuto economico e culturale cittadino. Tante risorse che, invece, di essere destinate a pioggia, sono state distribuite in maniera mirata. Oltre ai soldi stanziati, il sostegno è andato anche sotto forma di gratuità o dilazione di pagamenti per non affossare le realtà che erano in ripresa. Senza contare che, le ordinanze emanate dal Comune di Verona sono state un riferimento per altri Comuni, che le hanno utilizzate per uguali interventi nei loro territori di competenza”.
Rilancio economia, partendo dal turismo. “Far ripartire Verona, dopo che era stata piegata dal Covid nel 2020, significava soprattutto far ripartire la macchina del turismo, che è il principale volano economico della città’’ , aggiunge Sboarina. Rilancio dell’economia, consolidando i nostri pilastri e rigenerazione urbanistica. Ma cosa vedremo nel 2022?. A gennaio avremo il progetto definitivo della Variante alla statale 12 e arriverà in Consiglio comunale la riqualificazione dell’ex Safem che riguarda la prima parte dello Scalo Merci lungo viale Piave. A gennaio partirà la nuova illuminazione di tutto corso Porta Nuova, sia sulla parte carrabile che pedonale, oggi diventato buio per la crescita degli alberi. A febbraio ci sarà la ratifica dell’accordo in Regione per l’ex Tabacchi e l’inaugurazione del palazzetto Le Grazie a Borgo Roma.