Nel 2016 il volume di traffico veicolare complessivo sulla rete autostradale del Nord Est è aumentato, con un tasso di crescita rispetto al 2015, compreso tra il 2,4% e il 4,2% superando in alcune tratte i livelli precrisi del 2007. L’aumento del traffico complessivo è determinato dall’incremento della componente pesante, soprattutto nelle direttrici che si inseriscono nei grandi corridoi europei: l’A4 Venezia-Mestre-Trieste (+4,6%), l’A4 Padova-Mestre (+4,7%), l’A22 Brennero-Verona (+5,9%), l’A4 Brescia-Padova (+2,8%), l’A23 Udine-Tarvisio (+5,6%). Si tratta di un indicatore importante, sintomo di una ripresa dell’economia italiana ed europea. E’ quanto emerge dall’analisi del sistema infrastrutturale del Nord Est realizzata dall’Osservatorio Trasporti Infrastrutture e Logistica di Unioncamere del Veneto, relativo all’anno 2016. Nel contesto portuale complessivo dell’Alto Adriatico, emerge che gli scali di Chioggia, Ravenna, Monfalcone, Trieste registrano un aumento, rispetto al 2015, compreso tra il 3,7% e il 10,9%. Venezia mantiene sostanzialmente inalterato il traffico complessivo (+0,6%) ma migliora ulteriormente la performance nel settore container (+8,1%), in controtendenza rispetto agli altri principali porti del Nord Est (Trieste -2,9% e Ravenna -4,2%). I flussi passeggeri gestiti dagli aeroporti del Nord Est mostrano andamenti differenti: +10,5% a Treviso, +10,0% a Venezia e +8,4% a Verona. Andamento negativo per lo scalo di Trieste (-1,9% dovuto alla crisi della compagnia Alitalia) e quello di Bolzano (-55,9% dovuto all’operatività minima per pochi charter nei mesi estivi). L’interporto di Verona nel 2016 ha movimentato 29 milioni di tonnellate di merci, delle quali 21 milioni via camion e 8 milioni via treno. Il traffico ferroviario nel 2016 è stato di 402.215 UTI (corrispondente a circa 719 mila TEU), in leggero aumento rispetto al 2015 (+0,9%). L’interporto di Padova invece ha raggiunto i 286.459 TEU, con un incremento del 4,2% rispetto al 2015.