Non chiedetegli spritz, caffè e non chiamate per prenotare, perché non sarete accontentati. “Qui una volta si chiamava Il Vino, e se al vecchio gestore chiedevi dell’acqua, ti mandava via. Siamo un’osteria vecchio stile e la filosofia non deve cambiare”.
Idee chiare quelle di Franco Sgambelluri, nato in via XX Settembre, “son nato in casa come le taiadele”. Dal 2003 l’attuale proprietario, assieme alla “socia” Michela, dell’osteria Sottoriva, una delle più longeve e frequentate della città. E mentre si racconta, ci mostra orgoglioso la paginetta dedicata a “…i fedelissimi di Sottoriva”, una raccolta delle osterie che il Comune di Verona aveva pubblicato negli anni ’80. “Qui nel libro si parla di 150 anni, ma essendo questa una via dedita al commercio, questi luoghi di ristoro ci son sempre stati”.
Franco, facendo così non ha paura di perdere dei clienti?
Noi non dobbiamo cambiare e se siamo così frequentati da 18 anni, vuol dire che dobbiamo proseguire su questa strada. E poi sai che rottura fare tutti quei “Franco, che polpette fate”?
Chi sono i suoi clienti abituali?
Un po’ tutti, dai veronesi doc ai turisti, abbiamo una clientela eterogenea. E davanti a un “goto”, siamo tutti uguali. Mi spiace solo aver perso lo spirito che c’era con lo zoccolo duro
dei vecchietti, che venivano qui a farsi la colazione dei campioni, col “paneto”, Ora i pensionati si fanno 200km in bici, e noi dobbiamo aprire sempre più tardi.
Piatti più richiesti?
Le polpette soprattutto, i panini fatti al momento, i “ovi sodi”. Le trippe, la pasta e fagioli, e la pastissada che facciamo anche in estate. Con l’inverno il cotechino, e qualche volta ci chiedono anche la pearà.
Se pensa al suo locale, qual è il primo ricordo che le viene?
La festa della “bondola”: la prima domenica di primavera offrivamo per 3 ore vino, pane e mortadella. Abbiamo smesso dopo la nona, come Beethoven, veniva troppa gente.
Ma un ristoratore, nella sua giornata libera, si riposa o esce?
Io vado in montagna o vado a mangiare in qualche posto fuori città. Noi avevamo scelto il mercoledì come chiusura perché il mercoledì il cinema costava meno, c’era la finale di Champions, e soprattutto la “Festa de la Renga” di Parona”.
Personaggi da ricordare?
Da tifoso del Verona, mister Mandorlini su tutti. Quando era a Verona veniva qui, giocavamo a briscola e chi perdeva, portava dentro i tavolini in chiusura. Che serate…”
LA RICETTA: “Manzo, cavallo e vegetariane Assaggiate le nostre polpete…”
Franco, che polpette fate?
Di 3 tipi: manzo, cavallo e vegetariane.
Ingredienti?
I classici: carne macinata, uova, prezzemolo, aglio e pangrattato
Fritte?
Sì nell’olio, e poi servite a temperatura ambiente.
Accompagnate da?
“Gnanca da domandar, un bel goto de rosso”
Prezzi?
Polpette 1,50€, primi tra gli 8/9€, secondi 12/13€, dolci 4/5€
EffeErre