Gli albergatori del Garda sono seriamente preoccupati per la situazione attuale e per le negative prospettive della stagione turistica 2020. Federalberghi Garda Veneto e Confcommercio Verona hanno quindi stilato una serie di precise richieste che si ritengono fondamentali per la sopravvivenza della categoria e che oltre alla riduzione della tassazione riguardano l’impegno ad attuare tutte le misure atte a favorire una ripresa dell’attività turistica non appena possibile.
Di seguito il parte del testo della lettera a firma di Paolo Arena e Ivan De Beni, presidenti di Confcommercio Verona e Federalberghi Garda Veneto: è stata inviata ai sindaci di Affi, Bardolino, Brenzone sul Garda, Caprino Veronese, Castelnuovo del Garda, Cavaion Veronese, Costermano sul Garda, Ferrara di Monte Baldo, Garda, Lazise, Malcesine, Peschiera del Garda, San Zeno di Montagna, Torri del Benaco, Valeggio sul Mincio.
“La presente per comunicare l’estrema gravità dell’emergenza legata all’epidemia di Covid-19 e le ricadute, estremamente negative che le imprese del nostro territorio, operanti nei settori del turismo e nel commercio stanno progressivamente affrontando.
Confcommercio Verona e Federalberghi Garda Veneto nella piena condivisone di intenti e contenuti, esprimono una forte preoccupazione riguardo al danno economico derivante dal mancato indotto, che l’estensione del contagio del Coronavirus all’Italia ed agli altri Paesi europei e le conseguenti misure restrittive e di contenimento sanitario, porteranno per l’intera stagione turistica, ormai già posticipata nell’apertura a data da destinarsi, con la certa perdita di posti di lavoro, annuali oppure stagionali che siano.
A livello nazionale le nostre associazioni di categoria, hanno intrapreso azioni strutturali di sostegno del settore, quali la sospensione o l’allungamento di prestiti e mutui concessi fino al 31 gennaio 2020, la richiesta di una agevolazione fiscale per i soggiorni effettuati in Italia da italiani, l’ampliamento di criteri di accesso agli ammortizzatori sociali e la sospensione del pagamento di vari contributi statali, solo per citarne alcune.
Siamo a chiederVi, quindi, una reale e concreta collaborazione quale ulteriore e più “vicina” risposta alle urgenti necessità dell’imprenditoria locale e dei loro collaboratori, per la maggior parte residenti nei territori gardesani.
A tal fine proponiamo una serie di iniziative che le Amministrazioni Comunali della sponda veneta del lago di Garda e suo entroterra, potrebbero adottare per fornire un sostegno immediato alle attività che insistono nel loro territorio, ponendo particolare attenzione a quelle iniziative che possano altresì costituire un volano per l’attrazione turistica:
Riduzione di almeno il 30% e differimento delle prossime scadenze relative al pagamento della Tassa sui Rifiuti delle attività produttive, del terziario e del turismo.
Riduzione della tariffa relativa all’imposta sulla pubblicità relativa alle insegne delle imprese ed esenzione dall’imposta di pubblicità relativa alle affissioni che pubblicizzano attività economiche site nel territorio comunale.
Impegno di utilizzare l’imposta di soggiorno in azioni mirate di promozione turistica straordinaria del nostro lago per il suo rilancio ad emergenza conclusa.
Posticipo del pagamento dei canoni delle concessioni demaniali. Per il fatto che al momento non riusciamo a prevedere quando potrà iniziare la stagione turistica e quindi iniziare il lavoro delle aziende che operano con queste concessioni riteniamo sia un segnale forte ridurre e posticipare a fine anno il pagamento dei canoni di queste concessioni.
Previsione della possibilità di accedere gratuitamente a musei o siti monumentali, e di sostare gratuitamente nei parcheggi pubblici situati in prossimità dei centri storici, oppure ancora aumentare i tempi di sosta regolamentata qualora già gratuita.
Riduzione almeno del 50% dell’ammontare annuale del canone relativo all’occupazione del suolo pubblico con plateatici delle attività commerciali.
Differimento del pagamento dei canoni di locazione per attività commerciali e turistiche che sono insediate in immobili di proprietà comunale oppure di proprietà di Enti a partecipazione comunale, il provvedimento potrebbe dare respiro “economico” alle attività commerciali in questo momento di forte contrazione dei consumi.
Riduzione dell’aliquota IMU in pagamento per gli immobili di categoria D2. La tassa comunale sugli immobili rappresenta oggi per il titolare o gestore l’importo più oneroso in termini contributivi all’Ente, pertanto tale richiesta costituirebbe un aiuto concreto alla liquidità aziendale e un importante segno tangibile di vicinanza agli alberghi e più ampiamente a tutte le strutture ricettive del territorio”.