Si è riacceso lo scontro, più che giustificato, per il “no” dell’amministrazione Sboarina all’insediamento di Ikea. Ovviamente, a soffiare sulla cenere, è l’ex sindaco Flavio Tosi. Però sul caso Ikea non è solo. La pensano come lui molti amministratori e politici anche di maggioranza, ma soprattutto tantissimi veronesi. Tra questi inserisco anche il mio nome. Per il colosso svedese, Verona ci stava a pennello. C’era tutto: l’area, la viabilità, l’ubicazione geografica e le autostrade. Perderla è stato un peccato. Se ne sono andati mille posti di lavoro garantiti e soprattutto le opportunità per molte piccole aziende della provincia di poter collaborare e produrre per Ikea. Ha ragione il presidente Gasparato ad andare su tutte le furie. Il numero uno del Consorzio Zai sottolinea che l’operazione Ikea era stata condivisa con tutti i soci del Consorzio, cioè Comune, Provincia e Camera di Commercio. Le cose poi sono andate diversamente e la nuova amministrazione con cocciutaggine ha detto no a quella che era, secondo noi, una opportunità straordinaria. Non la pensa così l’assessore all’urbanistica Segala il progetto nella realtà era impossibile da realizzare. Forse tra qualche anno capiremo cosa la nostra città si è persa e qualcuno si mangerà le dita.