Gli occhi spiritati e quelle notti magiche. I gol di Totò e l’esplosione di Robybaggio, nel Mondiale che doveva essere di Gianluca Vialli. Il sogno azzurro coltivato a lungo, fino all’uscita… non autorizzata di Zenga e al colpo di testa di Caniggia. Poi, i rigori perduti con l’Argentina, in uno stadio San Paolo incerto se tifare Italia o urlare “forza Diego”.
E’ storia dell’altro ieri, ma son passati 32 anni.
Il sogno di Italia 90, esaltato dalla scoperta di un “bomber per caso”, Totò Schillaci. Era in panchina, sembrava chiuso da Vialli e Carnevale, fino a quando Azeglio Vicini non lo manda in campo, Italia-Austria, prima partita. Niente gol, fino a metà ripresa, quando il cannoniere entra in campo e mette il mondo ai suoi piedi.
La foto è uno dei poster indimenticabili, perchè Totò continuerà a far gol, fino alla fine, fino a essere il capocannoniere del Mondiale, il nuovo Pablito, il paragone allora non fu per niente irriverente. Peccato soltanto che il sogno azzurro non sia andato al di là di Dieguito, una semifinale da vincere e invece malamente buttata dal dischetto. Ma gli occhi spiritati di Totò continuano a regalarci emozioni.