“Sarebbe bastato – afferma Alberto Bozza che interviene sulla querelle tra Demanio e Comune di Verona per il passaggio a quest’ultimo della cinta delle mura magistrali – che l’Amministrazione Sboarina seguisse ilcrono-programma elaborato a suo tempo durante l’Amministrazione Tosi. Personalmente, all’insediamento della Giunta nel 2017, avevo dato anche la mia disponibilità ad aiutare i miei successori. Invece in questi quattro anni di mandato il Sindaco non si è mosso. Inutile quindi che ora l’Assessore Bassi se la prenda con il Demanio. Così come l’Assessore Bassi sbaglia quando dice che la Sovraintendenza non è stata coinvolta; lo è stata eccome, al tavolo di lavoro da me riunito era presente e ha contribuito sugli indirizzi raggiunti”.
Beninteso, Bozza capisce le ragioni di Bassi, “di cui ho stima e che non ha colpe specifiche, del resto lui si è insediato solo qualche mese fa. Come non hanno colpa gli uffici del Patrimonio, che anzi ringrazio e che ben conoscono il lavoro fatto assieme”. Solo che “Bassi mira al bersaglio sbagliato, che non è il Demanio, ma l’Amministrazione Sboarina che in questi anni aveva la possibilità di gestire la vicenda. Sboarina e i suoi non hanno seguito le linee guida, non hanno imbastito dei progetti di rivitalizzazione delle aree che il Demanio chiedeva. Se ora il Demanio è costretto a forzare i tempi è per l’inerzia e l’immobilismo in questi anni del Sindaco”.