«Sono dell’idea che le misure del governo per evitare i contagi vadano rinnovate e inasprite. Mi riferisco in particolare alle passeggiate di gruppo e ai negozi aperti la domenica: per me i negozi, e anche i supermercati, vanno tenuti chiusi». Il governatore del Veneto Luca Zaia, durante il quotidiano appuntamento con la stampa, va dritto al punto. «La scuola, se la condizione è quella di oggi, secondo me va tenuta chiusa. È bene che si organizzi con l’educazione a distanza e multimediale perché ho l’impressione che la partita non si risolva il 3 aprile. Mi chiedo quando finirà questa guerra, questa tragedia che stiamo combattendo e che nessuno di noi aveva in programma». Anche sulla possibilità di emanare ordinanze regionali Zaia è stato chiaro: «Le farei se stessero in piedi giuridicamente. Ad esempio, sulle passeggiate domenicali non c’è potestà giuridica: qualcuno potrebbe evocare il sequestro di persona. Ci vuole a monte una norma superiore che ci autorizzi. Le aziende che non sono in grado di dare sicurezza ai propri dipendenti vanno fermate». Infuria il dibattito sulla questione tamponi, che il governatore del Veneto vorrebbe estendere a gran parte dei residenti: «Sono contento che l’Oms abbia detto: “test, test, test” per ben tre volte. Noi continuiamo coi tamponi su tutto il personale sanitario e anche on the road. Si inizia dal personale sanitario, tutto, incluso quello amministrativo, le case di riposo. Oggi, ad esempio, abbiamo fatto 40 mila tamponi. Mi dispiace che il mondo scientifico si spacchi a metà. In Veneto si dice che tutto ciò che non strozza ingrassa, penso che un tampone non faccia male a nessuno e si possono salvare delle vite, se troviamo un cittadino asintomatico positivo, siamo in grado di salvare dieci persone. Stiamo comprando una montagna di respiratori» è andato avanti Zaia «stiamo andando anche nei fondi di magazzino, non voglio che nessuno perda la vita perché magari non ci sono i dispositivi. Siamo in dirittura arrivo per dispositivo di protezione individuale. È passata la norma, nei prossimi giorni presenteremo l’operazione che stiamo costruendo da una settimana per tutti i veneti, e anche per le mascherine chirurgiche. Tutto sarà made in Veneto». Nella nostra regione la stima della spesa sanitaria al momento si aggira sui 50 milioni. «Siamo preoccupati come cinque giorni, non bisogna diffondere notizie di cali, bisogna stare in casa. Dobbiamo affrontare anche i danni creati dalle dichiarazioni di Boris Johnson, lui fa quello che vuole a casa sua, ma ha diffuso il messaggio che l’immunità di gregge sia la soluzione migliore. Per me non è così: i cittadini veneti hanno un nome e un cognome e, anche gli anziani vanno rispettati. Si vergognino quelli che dicono “alla fine muoiono solo un po’ di vecchi”».