Ci sarebbe stata anche la volontà di mettere le mani sull’ex area Cardi da riqualificare e rigenerare da parte del gruppo Signa di Benko, Hager e Signoretti, finiti sotto inchiesta da parte della Procura distrettuale antimafia di Trento che ha un filone dedicato alla presunta turbativa della gara per il Central Park, vale a dire l’ex Scalo merci di Rfi durante l’amministrazione Sboarina (Vedi la Cronaca di Verona di venerdì scorso). I tre per gli inquirenti rappresentavano una vera e propria associazione a delinquere. René Benko, magnate austriaco di Innsbruck nasce come imprenditore edile, diventa fondatore della società “SIGNA” ed è uno degli uomini più ricchi d’Austria, mentre Peter Heinz Hager, commercialista, uomo di fiducia di René Benko rappresentante di decine di imprese e Paolo Signoretti operavano sul versante italiano. Signoretti viene considerato l’uomo «trentino» del magnate austriaco René Benko. Nel 2008 fonda la sua creatura, Heliopolis, a capo dell’omonimo gruppo attivo nella progettazione ingegneristica di edifici e infrastrutture, nei settori delle energie rinnovabili, dell’efficientamento energetico e della rigenerazione urbana. Attualmente è titolare di una carica in 31 imprese (in 15 è amministratore delegato o presidente). Nel 2019 fonda Supernova insieme al commercialista bolzanino Heinz Peter Hager, rappresentante italiano di Signa, il colosso immobiliare e commerciale di Benko. Supernova sta lavorando all’ex Manifattura Tabacchi. Una associazione per delinquere, secondo gli inquirenti, capace di incidere su diversi ambiti, da quello imprenditoriale, rispetto alle regole della concorrenza, a quello economico, riuscendo ad accrescere il proprio patrimonio e la propria solidità e capacità imprenditoriale, a quello sociale, risultando un modello vincente di imprenditoria solida e credibile, magari anche virtuoso perché rigenera aree degradate e abbandonate, fino a quello politico. I tre sono al centro dell’inchiesta Romeo che vede, nel filone veronese, indagata l’allora assessore all’Urbanistica Ilaria Segala con l’accusa, che lei respinge, di aver turbato il risultato della gara pubblica avendo fornito informazioni privilegiate in anticipo al gruppo Signa e in particolare al socio Signoretti con il quale, secondo gli inquirenti, aveva un rapporto confidenziale. Segala tramite il suo avvocato Forlani ha fatto sapere che “c’è piena serenità” e che la posizione verrà “chiarita nel prosieguo delle indagini” che dimostreranno “l’estraneità a tutte le accuse”. L’avvocato di Segala poi sostiene che le informazioni comunicate a un dirigente di Supernova (Signoretti) sono le medesime che sono state divulgate in conferenza stampa ai giornalisti senza alcuna anticipazione o agevolazione per dare vantaggi nella aggiudicazione del bando.
Ben inseriti nel tessuto economico. Una rete di contatti con pranzi con politici veronesi pronti a dispensare consigli
Detto questo, dalle indagini emerge la grandissima capacità del gruppo Benko, Hager e Signoretti di inserirsi nel tessuto economico, amministrativo e professionale di Verona, con una rete di contatti che coinvolgono appunto il Comune con incontri con Segala e il sindaco Sboarina, con comunicazioni e informazioni da architetti veronesi, con pranzi con politici veronesi che dispensano consigli ai manager altoatesini e che in una certa fase sembrava potessero entrare nella società per dare maggior peso a Verona visto il grande investimento sul Central Park, l’area che Ferrovie dovrà dismettere. La proprietà infatti è di Ferrovie ed era stato il ramo Sistemi urbani a indire la gara tanto che risulta indagato anche il manager Lebruto di Rfi. Ma il quadro che emerge, è quello di una urbanistica che dovrebbe essere pubblica ma che è in balia dei desideri, dei voleri, dei comandi dei privati che hanno la forza della leva finanziaria e possono chiedere e ottenere dalla parte pubblica ogni tipo di informazione. L’affare Central Park, per esempio, veniva quantificato da Signoretti in un budget di 300 milioni di euro con una entrata solo per i diritti di progettazione di 130 mila euro al mese per la sua società. E va aggiunto che poi per il Central Park non c’è stato più alcun seguito, la proposta di progetto è rimasta lettera morta e già allora il consigliere di opposizione Michele Bertucco, oggi assessore, parlava apertamente di “bluff”. Si riparte da zero. Che ne sarà? E che ne sarà dell’ex Manifattura Tabacchi visto che i vertici della società Supernova cioè Hager e Signoretti sono stati posti agli arresti domiciliari e comunque sono al centro dell’inchiesta? Interrogativi che pesano proprio nel momento in cui a Verona la maggioranza che regge l’amministrazione Tommasi sta affrontando le scelte del Pat, il nuovo piano urbanistico e dovrà occuparsi anche delle aree degradate da rigenerare, con procedure che richiedono estrema trasparenza. E soprattutto per la parte pubblica la sfida è quella di riuscire a restituire pezzi di città alla comunità, perché di queste aree si discute da anni. E la velocità, che era il mantra della precedente amministrazione, si è rivelata molto insidiosa. Perché l’inchiesta svela alcuni aspetti davvero inquietanti. Partita nel 2019 in Alto Adige per questioni riguardanti le riqualificazione di aree a Bolzano, i fari della Dda di Trento intercettano tra gli affari di Signa Group anche la gara indetta il 22 gennaio 2021 da Fs Sistemi urbani (Gruppo Ferrovie dello Stato) per l’affidamento dei lavori necessari a valorizzare lo scalo merci di viale Piave.
Quell’incontro monitorato dal Ros. E’ il 3 settembre 2020 la data dell’incontro all’ex Tabacchi e poi allo Scalo Merci
Hager e Signoretti, soci di Benko (il Berlusconi d’Austria) nella Signa sono già operativi a Verona con Supernova per l’ex Manifattura Tabacchi, area di 32 mila metri quadrati per la quale si sono rivolti anche ad architetti veronesi. Poco lontano c’è l’ex scalo merci, 450 mila metri quadrati che attira l’attenzione dei due e nell’estate 2020 lo stesso Benko chiedere ai suoi partner di affari di organizzargli un incontro a Verona con i rappresentanti del Comune e così il 3 settembre 2020 i tre si incontrano con il sindaco Sboarina e l’assessore Segala, prima nel cantiere dell’ex Tabacchi e poi nella zona dello Scalo merci. L’incontro è monitorato dai carabinieri del Ros, perché i tre manager erano già oggetto di indagine, osservazione, controllo e pedinamento. Nelle settimane successive Signoretti secondo gli inquirenti avrebbe ottenuto dall’assessore Segala documenti riservati relativi alla gara che sarebbe stata pubblicata il 22 gennaio 2021 da Fs Sistemi Urbani. La possibilità di avere informazioni privilegiate in anticipo fornisce un indubbio vantaggio, sottolineano gli inquirenti, al punto che il testo dell’addendum pubblicato nella manifestazione di interesse pubblicato da Fs coincide con quello scritto da Signoretti. Che se ne vanta. Proseguono poi ancora gli incontri a Verona di Signoretti con Segala anche a febbraio (al Liston 12) e con i manager di Ferrovie, stazione appaltante, a conferma della capacità di questi manager di coltivare relazioni in città al punto da venire a sapere con largo anticipo quante e quali sono le imprese in corsa per la gara. E riescono ad ottenere dal Comune documenti riservati che ben sanno che non potrebbero avere perché non pubblici. La gara viene aggiudicata il 21 settembre 2021 e per il 18 ottobre Signoretti organizza una cena per festeggiare in un hotel di Riva del Garda alla quale partecipano Segala e un professionista veronese. Insomma, un esempio molto concreto di che cosa può diventare l’urbanistica nel rapporto tra pubblico e privato, laddove i ruoli si confondono, si capovolgono, si trasformano e non si capisce più se ci sia una committenza illuminata o un pubblico che viaggia a fari spenti. E da qui a ritrovarsi con qualcuno che mette le mani sulla città il passo è un attimo. Un’inchiesta che proprio adesso suona come un monito, un avvertimento, una sveglia. E’ cambiata l’amministrazione, di Central Park progetto bandiera che doveva essere velocissimo dell’amministrazione Sboarina non si parla più, il Pat dovrebbe essere molto diverso ma i piani urbanistici a Verona adesso sono ancora in piena evoluzione. MB