In Italia la burocrazia strangola le aziende più del caro energia: a causa dell’eccessivo numero di adempimenti e dell’espletamento delle pratiche richieste, il costo annuo in capo alle imprese venete ammonta a 5 miliardi di euro.
“I tempi, i costi e le lungaggini della cattiva burocrazia costituiscono un problema che caratterizza negativamente il nostro Paese – dice Luca Luppi presidente di Casartigiani Verona .- Non è un caso, infatti, che molti investitori stranieri rifiutano a trasferirsi in Italia proprio per la difficoltà di approcciarsi con il nostro sistema burocratico che non ha eguali tra i nostri principali competitor europei”.
Inoltre, come sottolinea l’OCSE, la produttività delle imprese italiane è più elevata nelle zone dove l’Amministrazione pubblica è più efficiente. Per contro, dove invece è più bassa, la produttività del settore privato ne risente negativamente. A questo si aggiunge un dato importante, infatti l’inefficienza del settore pubblico fa lievitare in particolare i costi economici delle piccole imprese piuttosto che delle grandi, costrette a destreggiarsi tra i meandri della burocrazia.
“C’è da dire però che il Veneto è uno dei territori più virtuosi d’Italia, le performance della nostra PA sono infatti buone – sottolinea il presidente di Casartigiani Verona -. Non bisogna dimenticare infatti che con una PA non all’altezza anche l’attuazione degli investimenti previsti dal Pnrr rischia di fermarsi, questo invece è il momento di snellire la nostra burocrazia proprio per non farci cogliere impreparati”.
“Tutte le novità degli ultimi mesi, da quelle sulla privacy al responsabile della transazione digitale non sono altro che un appesantimento burocratico, che non serve a tutelare veramente la privacy dellle persone e delle aziende”, aggiunge Caterina Balasso, Responsabile Ufficio Servizi alle Imprese di Casartigiani Verona.
“In Italia primeggia la burocrazia a discapito della produttività – continua Balasso -. La serie infinita di normative costa all’impresa circa 7000 euro l’anno e costringe artigiani e piccoli imprenditori a rivolgersi ai professionisti in materia fiscale, normativa e legale per cercare di uscire da queste sabbie mobili. Il lavoro dei professionisti è necessario infatti per venire a capo di una serie di cavilli che rendono la macchina burocratica, in molti casi, davvero complessa se non addirittura paradossale. Chi assiste le aziende spesso è impegnato più a districarsi nella burocrazia che ad aiutarle a crescere nella produttività, nell’etica e nella sostenibilità”, conclude Balasso. Anche per queste ragioni fare impresa è diventato sempre più difficile e per questo si sta assottigliando sempre di più il numero delle P.Iva con il risultato che in Veneto ci sono sempre meno artigiani e commercianti, e anche Verona non se la passa bene. “Anche per questo bisogna tagliare la burocrazia, rivedere il fisco, abbassando il peso di imposte e contributi e approvare una riforma degli ammortizzatori sociali che, in caso di chiusura dell’attività, preveda delle misure di sostegno al reddito anche ai lavoratori autonomi”, aggiunge in chiusura il presidente Luppi.