Contrastare la diffusione dell’Italian sounding in Canada, Stati Uniti e Messico e favorire l’export delle PMI italiane del food grazie al consumo consapevole dell’agroalimentare Made in Italy autentico: questi gli obiettivi della “Campagna di promozione strategica per la valorizzazione del prodotto italiano in rapporto al fenomeno dell’Italian Sounding” che ha visto protagonisti Veneto e Friuli Venezia Giulia e che ha coinvolto località dal fascino indiscusso quali Verona, Treviso, Belluno, Udine e i territori di origine dei prodotti di eccellenza . L’iniziativa, inserita nella Campagna di promozione del cibo 100% Made in Italy, è stata promossa e finanziata dal Ministero dello Sviluppo Economico e realizzata da Assocamerestero in collaborazione con le 9 CCIE di Montreal, Toronto, Vancouver, Chicago, Houston, Los Angeles, Miami, New York, Città del Messico e con il supporto dell’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche (AICIG) e le CCIA di Treviso/Belluno, Udine e Verona. Così il latte originario della località di Busche ha trasmesso il sapere di un’antica tradizione rinnovata giorno dopo giorno grazie all’intenso lavoro della realtà produttiva del latte così come i formaggi DOP (Asiago DOP, Piave DOP, Grana Padano DOP e Montasio DOP); il Prosecco DOC del Consorzio, i vini originari della località di Bardolino, in provincia di Verona e l’Amarone della Valpolicella sono stati al centro di tappe dedicate sul territorio. Per finire il riso è stato l’alimento principe al centro dello show cooking dello chef Gabriele Ferron originario della famiglia che da cinque generazioni trasmette in Veneto la cultura e la passione per il riso. I prodotti di punta dell’export della provincia di Verona appartengono al settore agroalimentare con un valore delle vendite nel primo trimestre 2017 pari a circa 543 milioni di euro e una quota sull’export provinciale del 20,0%. Stando infine alle ultime elaborazioni di Assocamerestero sui dati Istat, infatti, nel primo trimestre 2017 il Veneto si è distinto tra le regioni che forniscono il più ampio contributo positivo alla crescita delle esportazioni italiane (+7,1% rispetto allo stesso periodo 2016, con una quota sull’export nazionale del 13,6%).