C’è Selvaggia che era stata bellissima, ma poi ha scelto la droga e la strada per dimenticare il dolore di un aborto. C’è il senso di colpa che attanaglia e paralizza una mamma in carriera. C’è la forza con cui le operaie trentine nel 1923 sono riuscite a ottenere il primo asilo Nido aziendale d’Italia. C’è Betty negli anni svuotata dalla forza di sottrarsi alle prevaricazioni di un ambiente di lavoro vessatorio. C’è la ragazzina che dorme in un garage e si sfianca di lavoro per sfuggire a una famiglia violenta. C’è tutto questo e molto altro dentro “Io sono il nordest”, il libro che riunisce i racconti di 18 scrittrici (Antonia Arslan, Isabella Bossi Fedrigotti, Irene Cao, Mary B. Tolusso, Gabriella Imperatori, Barbara Codogno, Federica Sgaggio, Michaela K.Bellisario, Francesca Diano, Elena Girardin, Anna Laura Folena, Annalisa Bruni, Antonella Sbuelz, Micaela Scapin, Maria Pia Morelli, Serenella Antoniazzi, Irene Vella, Francesca Visentin) di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino e che è stato presentato allo “Spazio Vib Vibrissae” in vicolo Due stelle 5/a con le protagoniste veronesi del libro, le scrittrici Federica Sgaggio con il suo racconto “Il mondo è pieno di stronze”, la storia di una feroce vendetta e Anna Laura Folena con “Un colpo di clava”, in cui parla della violenza quotidiana contro le donne. Il libro, curato dalla giornalista Francesca Visentin, presente all’incontro di Verona, è stato realizzato dell’editore Paolo Spinello di Adria, con la sua casa editrice Apogeo. L’immagine di copertina è dell’art director Giorgio Maggiolo e ritrae Maria Giulia Zorzato, ragazzina di 11 anni di Padova, simbolo di forza, entusiasmo, fiducia nel futuro. “I racconti sono carichi di speranza, sebbene testimoniano storie di crisi, di rapporti egoistici e strumentali tra uomini e donne, in cui alle donne è negata la possibilità di essere fino in fondo persone”, scrive Marina Salamon nella prefazione del libro. La vendita del libro “Io sono il Nordest” sostiene il Centro Veneto Progetti Donna e vuole contribuire al finanziamento delle case di fuga, luoghi segreti che mettono in salvo e al sicuro le donne vittime di violenza.