LE DIMISSIONI DI DRAGHI. I Commenti di casa nostra

Tosi 18072022_CONSIGLIO COMUNALE ©DANIELA MARTIN

IL COMMENTO DI PASETTO (Area Liberal): “Ma Tosi e Bozza si riconoscono in Forza Italia?”

Giorgio Pasetto, esponente di Area Liberal, ha a lungo sostenuto il Governo Draghi. Ora, dopo le dimissioni, Pasetto chiama in causa Forza Italia, con lcune frecciate a Flavio Tosi. “Anche Renato Brunetta, esponente veneto storico di Forza Italia, ha lasciato il partito. Come lui, in aperta polemica con la linea politica espressa nel mancato voto di fiducia a Draghi, se ne era già andata Mariastella Gelmini, mentre in aula Andrea Cangini aveva annunciato che non avrebbe seguito la linea del partito, esimendosi dal commentare “per una questione di stile”sottolinea Pasetto. “ Ma noi oggi ci domandiamo: che ne dicono Flavio Tosi e Alberto Bozza? Di quale Forza Italia si sono resi esponenti? Di quella europeista, atlantista, draghiana e liberale o di quella che segue il populismo di Salvini, magari con una strizzata d’occhio a Putin? Salvini era nemico storico di Tosi nella Lega, ora è il suo faro politico?”conclude il leader di Area Liberal.

E Tosi “apre” a un Draghi bis: “L’ideale”

“Draghi va innanzitutto ringraziato profondamente perché è per merito suo che l’Italia ha riacquisito credibilità dopo i disastri di Conte e dei 5 Stelle” afferma Flavio Tosi. “Una credibilità che ha permesso di tenere ancorato il Paese al treno storico dei fondi europei del Pnrr e di non essere esposto alle speculazioni finanziarie dello spread. E, ricordiamolo, ha accettato di guidarci solo dietro pressante richiesta di quasi tutti i partiti.Tuttavia Draghi, da non politico, in questi ultimi giorni in cui tutto è precipitato, ha commesso un grosso errore di ingenuità: pensare di potere andare avanti come prima, come se nulla fosse accaduto quando i 5 Stelle hanno strappato sul dl Aiuti. Lì si è rotto il patto di fiducia del governo di larghe intese nato nel febbraio 2021, con Draghi sostenuto da un’ampia maggioranza, con partiti diversi tra loro, chiamati a restare uniti nel segno della responsabilità. I 5 Stelle hanno tradito quel patto la settimana scorsa. A quel punto Draghi non ha voluto ascoltare il centrodestra di governo, Forza Italia e Lega, che giustamente ed ovviamente chiedevano una profonda revisione della compagine, che non poteva più tenere dentro gli inaffidabili 5 Stelle. Non puoi pretendere che dei Ministri corretti e leali, siedano allo stesso tavolo con i grillini, sleali e per di più incapaci. Ieri quindi non è stato “sfiduciato” Draghi persona o Draghi premier, ma è stato “sfiduciato” quel tipo di maggioranza, divenuta insostenibile con la presenza dei 5 Stelle. Pertanto mi auguro che ci possa essere un Draghi bis a traino centrodestra, sebbene mi renda conto che, dopo ieri, le possibilità per farlo nascere siano scarse. Ma sarebbe la soluzione ideale: un Premier riconosciuto a livello internazionale, garante della stabilità e della credibilità del Paese, stimolato da forze e da politiche autenticamente liberali (in campo fiscale, economico, sociale)”.

“Adesso serve un centrodestra unito”. L’on. Maschio (F.d.I): “Io l’avrei voluto unito anche alle recenti elezioni amministrative”

“Fratelli d’Italia era all’opposizione perchè purtroppo avevamo previsto che non poteva reggere, nemmeno con Draghi, un Governo con dentro forze così diverse e contrapposte su tutto”, l’intervento in Aula di Ciro Maschio, onorevole di Fratelli d’Italia..
“L’impressione è che Draghi stesso abbia voluto andarsene. L’intervento di ieri durissimo contro alcuni partiti del suo Governo, sembrava fatto non per ricucire ma per rompere, e lasciare così la patata bollente dell’autunno caldo a qualcun altro.
Il problema non era Draghi ma un Parlamento ormai delegittimato e lontano dal Paese reale.
Ed ora? Ora è importante mantenere la calma e non farsi prendere dal panico che qualcuno sta alimentando. Si è votato in mezzo mondo, in piena crisi e pandemia, si puó votare anche in Italia.
Ed il centrodestra unito sembra essere la soluzione più probabile per dare all’Italia un Governo stabile e coeso, con un programma condiviso, su economia, tasse, immigrazione, energia, crescita, senza le contraddizioni dei Governi passati, per portare l’Italia fuori dall’emergenza e dare stabilità per i prossimi 5 anni.
Magari senza cose tipo reddito di cittadinanza e dando finalmente sostegno alle imprese e al lavoro. Anche a Verona, come Coordinatore di Fratelli d’Italia ero tra quelli che volevano il centrodestra unito… Adesso con le elezioni politiche c’è l’occasione di ritornare alla normalità e lavorare guardando al futuro”.