Allora, diciamolo subito, non è per fare della demagogia a buon mercato. Anzi. La premessa (doverosa) è che mai come in questo momento l’Italia, durante e dopo la pandemia, ha dato una bella immagine di sè. Poi, però, se ci addentriamo in certe problematiche, scopriamo vizietti e difetti che (anche questo va detto) un po’ ci appartengono. La scuola? “Sarà tutto pronto”, il mantra di ministri, sottosegretari, premier e via discorrendo. Mesi e mesi a ripetere questo. E tutti a crederci, ovvio. “Beh, hanno avuto tutto il tempo di pensarci, da marzo in poi…”. Infatti. La scuola ricomincia, tra tamponi, gel, mascherine, riunioni informative, matite da disinfettare, eccetera eccetera. La scuola ricomincia e… Oggi mancano aule. Ma mancano pure (in parecchie scuole) gli insegnanti, che proprio un dettaglio non sono. “Graduatorie sbagliate”, la spiegazione del Provveditorato. E così, in molte scuole, i docenti scarseggiano. “Saranno indicati presto”, assicurano. Non ci si poteva pensare per tempo, magari si scoprivano prima le graduatorie sbagliate. Macchè, niente da fare. A volte, siamo ancora questi…