Lavoro povero, trappola per i giovani Una vasta area (16%) nel corso dell’anno ha realizzato meno di 29 settimane retribuite

Se pensiamo al lavoro come ad una attività retribuita, svolta alle dipendenze di una impresa, che assorbe le classiche 40 o 38 ore settimanali (full-time), continuativa lungo tutto l’arco dell’anno solare (full-year, pari a 312 giorni all’anno), dobbiamo prendere atto che esso riguarda poco meno della metà dei lavoratori e delle lavoratrici veronesi.
E’ questa la sintesi rappresentata dai dati Inps relativi alla provincia di Verona per il 2022, che sono gli ultimi disponibili.
Stando infatti alle tabelle Inps relative alle retribuzioni dei lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo del 2022 (ultimi dati consolidati disponibili) sono 165.413, su un totale di 332.483, pari al 49.8%, i lavoratori e le lavoratrici veronesi che nel corso del 2022 hanno collezionato tutte le 52 settimane retribuite che compongono un anno solare, senza presenza di lavoro a tempo parziale (vedi l’ultima colonna del grafico a fianco). Il dato locale risulta in linea con quello nazionale, che si attesta al 53,4%. Il resto dei lavoratori si dividono abbastanza equamente tra chi ha svolto lavoro continuativo per 52 settimane ma con presenza di tempo parziale (17,5%); chi ha lavorato tra le 29 e le 51 settimane (16,5%) e chi ha lavorato meno di 28 settimane retribuite (16%).
GIOVANI. Per i giovanissimi, maschi o femmine che siano, pare esserci una sorta di “scalone” di ingresso al mercato del lavoro: ben il 76,9% degli under 20, con poche differenze tra maschi e femmine, nel corso del 2022 ha lavorato meno di 28 settimane (54 giornate retribuite, in media).
RETRIBUZIONI. La retribuzione annua media dei 165.413 lavoratori o lavoratrici full-time e full-year ammonta infatti 34.749 euro lordi, che è il doppio della retribuzione media annua dei 58.302 lavoratori part-time continuativi (17.192 euro lordi) e più del doppio dei 55.509 lavoratori che durante l’anno ha lavorato tra le 29 e le 51 settimane (14.555 euro lordi).
LAVORO POVERO. Esiste poi una vasta area composta da ben 53.259 lavoratori e lavoratrici (pari al 16% dell’intera forza lavoro) che nel corso dell’anno ha realizzato meno di 29 settimane retribuite con meno di 65 giornate retribuite e una retribuzione media di appena 4.451 euro annui lordi. Si tratta di una fascia in cui le differenze più evidenti non sono tanto quelle di genere (sono 26.053 maschi e 27.206 femmine), ma di età: quasi la metà (23.886, pari al 44,8%) sono giovani under 30 (precisamente 6.109 under 20 e 17.777 ventenni).
“Se non facciamo lo sforzo di andare oltre ai macrodati e approfondire le reali condizioni di vita e di lavoro di lavoratori e di lavoratrici, si rischia seriamente di perdere la bussola e con essa anche il contatto con la realtà” è il commento della Segretaria Generale Cgil Verona Francesca Tornieri. “Da mesi sentiamo magnificare i dati sull’occupazione salvo poi scoprire, come ha fatto la Cgil di Roma, che il 48% dei nuovi contratti attivati all’interno dell’area metropolitana di Roma ha durata di un solo giorno. Oppure che anche nella ricca Verona esistono ampie sacche di lavoro povero; che per tanti giovani la strada verso un lavoro buono, stabile e decentemente retribuito rappresenta una sorta di via crucis o ancora che, malgrado gli slogan e gli annunci, gran parte delle donne restano costrette a dividersi tra lavoro retribuito e lavoro gratuito di cura per carenza di servizi pubblici”.