“Lassa ch’el zuga”… In attesa di decidere cosa farà da grande… Mentre l’ambiente politico attende la sua decisione sul futuro (candidato sindaco, sì o no) Damiano Tommasi torna all’antico, prende il tamburello e scende in campo a San Floriano. Eccolo con i suoi compagni, mentre inizia un’altra grande avventura...

foto udali

Come diceva il poeta? “Lassa che i zuga” diceva Berto Barbarani. Beh, Damiano Tommasi l’ha presa alla lettera. “La politica? Sì, boh, forse…”. Intanto, gioca. No, non a calcio, dove pure è tesserato con i Falchi della Lessinia, cioè il Sant’Anna d’Alfaedo. “Il calcio è fermo, meno male che il tamburello può giocare… Si sono accorti che non c’è pericolo, che non è sport di contatto…”.
No, non chiedetegli perchè gioca a tamburello. “Io a tamburello ho sempre giocato. Anzi, ho cominciato da bambino, è stato il mio primo sport. Giocava mio papà ed era uno sport di famiglia. Per un po’ l’ho condiviso col calcio, poi non potevo più farli tutti e due. Ma ho seguito a lungo mio papà, nella sua carriera. Giocavo al mattino e il pomeriggio andavo a vederlo. Finchè ho potuto…”.
E adesso…”…e adesso, gioco nel San Floriano”. Eccolo nella foto, maglietta bianca, tamburello in mano, chi direbbe che lui è stato il leader di uno spogliatoio dove c’erano, tra gli altri, Totti e Cassano? Ma forse, il suo segreto è proprio questo. La normalità, che oggi è sempre più rara (assente?).
Racconta che “…quando mi sono presentato per gli allenamenti e ho visto che si gioca con la pallina bianca, ho detto, “ma quando ho cominciato io, la pallina era rossa…”. Qualcuno mi ha guardato e mi ha risposto, “…mai vista la pallina rossa”.
E la politica? Sì, mah, forse, boh…”Non so”, spiega. Per ora, la politica sta in panchina. L’agenda non è certamente vuota. “No, sicuro”. C’è la scuola da portare avanti (“…e oggi non avrei il tempo di pensare ad altro”). C’è qualche altro progetto, perchè il calcio (o qualcuno del calcio) non l’ha per fortuna dimenticato. Lo vorrebbero in Spagna, dove al Levante ha lasciato (ovviamente) un eccellente ricordo. Il Levante cerca un direttore sportivo, o forse qualcosa di più. Strano, semmai, che nessuno ci pensi in Italia, ma questo è un altro discorso.
C’è un’ipotesi anche per quanto riguarda il sindacato mondiale, dove potrebbero aprirsi spazi (addirittura) per una candidatura a Presidente. Ipotesi, più che progetti. Come lo è la politica, dove tuttavia, tempi e modalità sono molto diversi.
La sensazione è che la politica abbia fretta ma che, in questo caso, debba anche decidere il da farsi. Mezzo Pd preme per lui, l’altra metà “frena” per lui. Mezzo Pd gli chiede di accelerare, l’altra metà gli fa pensare che forse è meglio di no. Se già non ha deciso (oggi come oggi, sarebbe no…) di sicuro questo zigzagare delle richieste, non lo entusiasma. Anzi. Intanto, prende tempo. E per pensare meglio, “dammi il tamburello”. Ma sì, “lassa ch’el zuga…”

Raffaele Tomelleri