“Lascio le strumentalizzazioni inutili ad altri. Sarebbe questa la democrazia e il rispetto per le ricorrenze istituzionali? L’unico esercizio che si nota è quello delle parole usate come una clava sul 25 aprile, mentre da più parti è stato sottolineato che deve essere la festa di tutti. Ho mantenuto gli impegni istituzionali delle celebrazioni, in una settimana in cui ho annullato gli appuntamenti per questioni familiari. Inoltre, per tutta la giornata, un rappresentante del Comune è presente ovunque, così come un mio rappresentante è andato alla manifestazione per un veronese illustre come Giorgio Gioco. La pacificazione nazionale non deve essere solo uno slogan, deve essere un impegno di tutti, ma evidentemente a qualcuno non interessa”. Così il sindaco Federico Sboarina in risposta a Roberto Israel responsabile della sezione di Verona dell’Associazione Figli della Shoah, il quale aveva diffuso un comunicato nel quale denunciava che “l’attuale governo di maggioranza che dirige la città di Verona non sembra per nulla in imbarazzo a chiedere una strada o una piazza dedicata a Giorgio Almirante. E non curante, una corona alla memoria di Rita Rosani, medaglia d’oro al valore militare, che ha sacrificato la sua vita per la nostra libertà e per difenderci da quelli come Giorgio Almirante”. “Mi rifiuto di accoglierli davanti alla Sinagoga di Verona – ha concluso – a compiere un gesto di alto profilo, così come mi vergogno per tutte le altre corone che saranno esposte nei punti indicativi di Verona, dove persero la vita per la nostra libertà eroi uccise dalle mani di gente come Giorgio Almirante”.