La bellezza dell’arte incontra la grandezza della gratuità dell’accoglienza e ne esprime in varie forme emozioni, dolore, speranza e gioia. Fino al al 19 marzo la Sala Birolli in via Macello nel quartiere Filippini ospiterà la mostra ad ingresso libero “Non come ma quello: la sorpresa della gratuità”, organizzata dall’Associazione Famiglie per l’Accoglienza Regione Veneto OdV e che gode del patrocinio di Comune di Verona, dell’Ulss 9 e della Diocesi di Verona. È stata realizzata con la collaborazione di 1^ Circoscrizione del Comune di Verona, Associazione Rivela, Associazione Amici Casa San Benedetto e Studio Impresa Professionisti Associati.
“Collaboriamo da tanti anni con l’Associazione Famiglie per l’Accoglienza, un rapporto consolidato fondato sui principi ispiratori, accoglienza e gratuità – commenta l’assessora alle Politiche sociali Luisa Ceni – che verranno messi in mostra, sottolineando come sono messe al centro prima le persone e non il loro problema. Accogliere una persona, spesso un ragazzo o una ragazza che sono il nostro futuro, significa dare un’occasione di prospettiva ad una comunità. Ringraziamo Famiglie per l’Accoglienza per il meraviglioso lavoro che fanno, e la Circoscrizione che promuovere queste iniziative”.
In mostra i lavori di 14 artisti di varie arti che sono andati nelle famiglie o case famiglia a vivere un certo periodo di tempo, hanno guardato cosa significa l’esperienza dell’accoglienza esprimendo poi le loro emozioni attraverso la loro arte. Dal risultato ne deriva il titolo della mostra, cioè ‘Come’ uno abbraccia il volto dell’altro e ne condivide il dolore, e ‘Quello’ che gli è accaduto nella vita, per una totale manifestazione del fascino della condivisione.
La mostra. Esplorando una nuova e originale dimensione di testimonianza è affidato al linguaggio dell’arte e della creatività il compito di narrare la vita che pulsa nelle storie delle persone accolte e delle famiglie accoglienti. La sfida è verificare se l’essenza della gratuità, della passione per l’uomo, si comunica, si trasmette non appena e solo nel “come” dell’accoglienza ma ridonando, anche in altre forme, “quello” che l’origina. Per questo è stato chiesto a maestri che operano in campi diversi – musica, pittura, scultura, fotografia, poesia, teatro – di conoscere, di incontrare la realtà di Famiglie per l’Accoglienza più da vicino e di restituire quanto hanno ricevuto, compreso ed elaborato. Insieme alle opere esposte, pannelli e audiovisivi aiutano a scoprire quello che ha guidato l’artista nel processo creativo. Uno spazio è dedicato alla storia di Famiglie per l’Accoglienza e a ciò che è l’Associazione oggi. Tra i temi proposti, c’è quello della ferita e del dolore. Fondamentale è la tematica dell’incontro: di ogni famiglia con l’Associazione, delle famiglie accoglienti tra loro, fino a intessere una rete; degli artisti con le singole famiglie che li hanno ospitati, diventando per loro fonte di ispirazione; dei visitatori con la realtà dell’accoglienza declinata nell’affido, nell’adozione o in generale nelle ospitalità.
“Invitiamo tutte e tutti a visitare la mostra che si tiene in uno spazio che desideriamo valorizzare – spiega il presidente Lorenzo Dalai -, una zona di Verona un po’ defilata e che vogliamo far vivere di più”.