Corretta tutela e valorizzazione degli anfiteatri e teatri di età romana per conciliare due mondi talora in contrapposizione: quello dell’arte e dello spettacolo e quello della tutela dei monumenti in cui questi eventi hanno luogo.
E’ il filo conduttore del convegno organizzato a Verona giovedì 27 ottobre dal Comune e della Soprintendenza con il supporto di Cattolica Assicurazioni, Fondazione Arena di Verona, Fondazione Cariverona, Ordine degli Architetti e le Famiglie Storiche dell’Amarone che riunirà esperti ed esponenti di questi due mondi, stimolando il dialogo e il confronto in un’ottica costruttiva e propositiva. La giornata di studi prevede il confronto tra diversi siti, oggetto di recenti progetti di ricerca, restauro e riqualificazione funzionale – da Verona, a Milano, Roma, Pola, Brescia, Trieste, Libarna, Ventimiglia e Luni – cercando risposte a una tendenza che appare sempre più in ascesa: i siti archeologici come location di spettacoli ed eventi di varia natura.
Coniugare le esigenze artistiche con la tutela dei beni culturali è necessario e possibile ma per nulla banale: scenografie e palchi impattanti, artifici scenici a rischio, come nell’emblematico caso mediatico che ha preceduto il concerto rock dei Kiss lo scorso luglio all’Arena di Verona sull’uso o meno dei fuochi scenici. Sono tutti temi che, insieme alle azioni virtuose di studio e restauro presentate nella rassegna, saranno affrontati nel dibattito conclusivo tra i Direttori Generali del Ministero della Cultura, Luigi La Rocca (Archeologia, belle arti e paesaggio) e Massimo Osanna (Musei) con i Sovrintendenti e Direttori Artistici di Verona e di Siracusa, Stefano Trespidi e Gianmarco Mazzi e Antonio Calbi.
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